La ribellione della categoria

Discoteche chiuse, i gestori: "Questo è accanimento, 400 mila lavoratori dimenticati"

Le sale da ballo resteranno chiuse fino al 31 gennaio per frenare la diffusione del Covid e l’avanzata della variante Omicron

Discoteche chiuse, i gestori: "Questo è accanimento, 400 mila lavoratori dimenticati"
Pixabay
Una discoteca (foto di archivio)

Ancora problemi per le discoteche e i locali da ballo, tra i più penalizzati da due anni di pandemia. Il governo ne ha decretato lo stop fino al 31 gennaio. Per i gestori è una doccia fredda che mette in ginocchio il settore già pesantemente colpito.

Nella bozza del provvedimento, l'ingresso ai locali da ballo veniva consentito con la terza dose o il tampone e si si prevedeva che a decorrere dal 30 dicembre e fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, l'accesso alle sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi o feste comunque denominate, aperti al pubblico, era consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una certificazione verde, rilasciata a seguito della somministrazione della dose di richiamo successivo al ciclo vaccinale primario, oppure a chi avesse fatto due dosi di vaccino o guarito dal Covid.

Già così i gestori non erano contenti perche "a queste condizioni , avevano commentato, non si aprirà, a Capodanno non potremo aprire". Ma la doccia fredda è arrivata con la decisione di Palazzo Chigi di chiudere i locali fino al 31dicembre e vietare " gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all'aperto".

"Siamo distrutti. Si è cancellato un intero comparto produttivo del nostro Paese. Da oggi 200mila persone sono a casa senza sapere il motivo per cui loro, e solo loro, sono a casa e non potranno lavorare. Trovo intollerabile che sulla pelle di queste persone e di queste imprese si cerchino di risolvere i problemi del Paese". E' questo il commento di Gianni Indino, presidente Silb dell'Emilia-Romagna.

"Le imprese e i lavoratori meritano rispetto e il governo, con la decisione di chiudere le discoteche fino al 31 gennaio, ha dato il colpo di grazia a migliaia di imprese e ai lavoratori di tutto l'indotto. Un fatto grave nei tempi e nei modi, arrivato come un fulmine a ciel sereno, con una decisione comunicata in una conferenza stampa, non preannunciata e non accompagnata da misure compensative, che rischia di produrre effetti disastrosi su un comparto appena ripartito oltre che favorire abusivismo e pericolose situazioni di aggregazione nelle città". E' la dichiarazione di Fipe-Confcommercio in una nota di solidarietà alle discoteche.

Timori per feste non autorizzate

"Si tornerà a favorire l'abusivismo e a ballare ovunque tranne dove c'è una licenza che lo permette. Si tratta di un accanimento verso la nostra categoria. In questo modo si mette in 'quarantena' famiglie intere come le nostre. 400mila lavoratori tra pochi giorni saranno di nuovo nell'oblio , senza sostegno" ha dichiarato Paolo Peroli, portavoce del Comitato Territoriale Esercenti, associazione che riunisce buona parte dei locali da ballo milanesi.