Egitto

Patrick Zaki sarà scarcerato. "Ma non è stato assolto", dice il Tribunale di Mansura

La notizia a quasi due ore dalla sospensione della terza udienza. Lo studente vestito di bianco e chiuso all’interno della gabbia per gli imputati del tribunale, aveva detto: “Sto bene, grazie Italia”.

Patrick Zaki sarà scarcerato. "Ma non è stato assolto", dice il Tribunale di Mansura
Ansa
Patrick Zaki in una foto tratta dal profilo Twitter. Per lo studente dell'Università di Bologna oggi la terza udienza in Egitto

Patrick Zaki sarà scarcerato anche se ancora “non assolto”. La notizia è arrivata a quasi due ore dalla sospensione della terza udienza del tribunale di Mansura. Zaki, vestito di bianco e chiuso all’interno della gabbia per gli imputati del tribunale, aveva detto “sto bene, grazie Italia”. Urla di gioia da parte della famiglia e degli attivisti al momento dell'annuncio. All'esterno dell'aula del tribunale c'erano in attesa il padre, la madre, la sorella, gli amici e alcuni attivisti. Zaki non era in aula al momento dell'annuncio. "Abbiamo appreso che la decisione è la rimessa in libertà ma non abbiamo altri dettagli al momento", ha spiegato la legale Hoda Nasrallah all'ANSA ad una domanda su quando Zaki sarà scarcerato".

Si rimane quindi ancora in attesa di capire se e quando lo studente dell’Università di Bologna tornerà in libertà. Intanto, secondo quanto riportato dal giornale egiziano MadaMasr, il processo riaprirà i battenti il 1 febbraio del 2022.

Zaki dovrebbe quindi finalmente uscire dal regime di carcerazione in cui si trova ormai da 22 mesi "in detenzione preventiva" con l’accusa di aver diffuso false informazioni. Il trentenne dovrebbe ancora rischiare fino a cinque anni di carcere per un articolo sui diritti della minoranza copta, cui appartiene.

L’incontro di oggi è avvenuto di fronte al giudice monocratico della Corte di sicurezza dello Stato per i reati minori di Mansura, città natale di Zaki. Come preannunciato da una sua legale, l'udienza doveva servire al suo pool di avvocati per presentare una memoria difensiva preparata sulla base dell'accesso agli atti, ottenuto con la precedente seduta, quella del 28 settembre. In tribunale erano presenti anche i diplomatici sia italiani che di altri Paesi. La loro partecipazione è avvenuta nell'ambito di un programma di monitoraggio Ue dei processi egiziani più rilevanti per il rispetto dei diritti umani e civili, cui sono associati anche Paesi extra-europei occidentali.

Draghi soddisfatto, Di Maio ringrazia

Il presidente del Consiglio Mario Draghi in una nota diramata da Palazzo Chigi ha espresso soddisfazione per la scarcerazione di Patrick Zaki, “la cui vicenda è stata e sarà seguita con la massima attenzione da parte del Governo italiano”.

Luigi di Maio, ministro per gli Affari Esteri in un post su facebook ha ringraziato “il corpo diplomatico. Primo obiettivo raggiunto: Patrick Zaki non è più in carcere. Adesso continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno”.

L'appello dell'amico, preoccupato per le condizioni fisiche e mentali di Zaki

Dalle pagine del Corriere due giorni fa Mohamed Hazem Abba, amico di Patrick, aveva fatto sapere che “le sue condizioni fisiche e mentali peggiorano ogni giorno di più. Abbiamo anche saputo che è stato aggredito e brutalmente picchiato dalla polizia”.

La ricostruzione dell'arresto

Patrick Zaki è stato arrestato al Cairo il 7 febbraio del 2019, dove stava rientrando per le vacanze con la famiglia. All’epoca fu accusato di propaganda sovversiva attraverso dieci post su Facebook, poi mutata con la motivazione di aver diffuso “notizie false dentro e fuori il Paese" sulla base di tre articoli scritti da lui sui cristiani in Egitto perseguitati dall'Isis e discriminati da frange della società musulmana. In questi 22 mesi di prigionia, secondo quanto riferito dal suo avvocato, Zaki è stato picchiato, torturato, sottoposto a elettroshock e minacce di ulteriori violenze, anche sessuali.

Amnesty International, "Un enorme sospiro di sollievo"

Al momento dell'arresto a Il Cairo Patrick Zaki aveva 28 anni. Ne ha compiuti trenta in cella da dove continua a lottare e sperare con il supporto di numerose associazioni a sostegno per i diritti umani italiane e internazionali.

In sostegno dello studente erano previste per oggi manifestazioni in tutta Italia. Amnesty International in particolare aveva invitato scendere in piazza a Roma ed in altre 50 città per attendere l'esito dell'udienza, accompagnati da numerosi gruppi della società civile, rappresentanti di enti locali, giornalisti (aderiscono Fnsi ed Usigrai) e parlamentari. Al momento della notizia l'associazione per i diritti umani ha pubblicato un tweet in cui ha affermato: "Patrick Zaki sarà scarcerato, anche se rimane ancora sotto processo. Un passo avanti enorme nella direzione della giustizia". Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia ha commentato: "Un enorme sospiro di sollievo perché finisce il tunnel di 22 mesi di carcere e speriamo che questo sia il primo passo per arrivare poi ad un provvedimento di assoluzione" e ha aggiunto: "L'idea che Patrick possa trascorrere dopo 22 mesi una notte in un luogo diverso dalla prigione ci emoziona e ci riempie di gioia. In oltre dieci piazze italiane questa sera scenderemo con uno stato d'animo diverso dal solito e più ottimista".