Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, in visita nel Paese

Libano, l'Onu chiede verità sull'esplosione al porto di Beirut

Non è ancora stata fatta chiarezza sull'esplosione che il 4 agosto del 2020 ha ucciso 220 persone e ne ha ferite 6500. Intanto il governo si rifiuta di collaborare

Libano, l'Onu chiede verità sull'esplosione al porto di Beirut
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Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in Libano

I libanesi hanno il diritto di conoscere la verità sulla devastante esplosione del porto di Beirut che il 4 agosto del 2020 ha ucciso 220 persone e ne ha ferite 6500. È il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, a sollevare la questione. Lo ha fatto oggi durante la sua visita in Libano dove rimarrà fino a mercoledì.

Guterres si è recato stamani sul luogo dell’esplosione e ha deposto una corona di fiori. “I libanesi devono conoscere le verità. Ed è necessario che una inchiesta imparziale e trasparente sia condotta su questo tragico evento per assicurare giustizia”, ha scritto sul suo profilo Twitter il segretario generale.

In Libano, Paese mediterraneo, afflitto dalla peggiore crisi economica negli ultimi decenni, l’inchiesta affidata al giudice Tareq Bitar è stata finora ostacolata dall’intera classe politica al potere. Il giudice non è riuscito a interrogare nessuna delle alte personalità politiche, istituzionali e di sicurezza indicate come sospette.  

E proprio a tal proposito il premier libanese Najib Miqati ha ribadito oggi che la spaccatura politica consumatasi da ottobre in seno al nuovo governo libanese circa l'inchiesta sull'esplosione del porto di Beirut, paralizza l'attività dell'organo legislativo del Libano.

Il giudice Tareq Bitar di recente ha anche chiesto l'arresto di un ex ministro. Finora la classe politica e istituzionale libanese ha fatto quadrato a protezione invocando l'immunità istituzionale.

Il premier Miqati ha preso atto della spaccatura in seno al governo: i ministri di Hezbollah e degli alleati del Partito di Dio filo-iraniano chiedono la rimozione del giudice Bitar e da ottobre boicottano le sedute del governo.

Miqati si rifiuta di interferire con gli affari giudiziari. Ma ha oggi detto che non permetterà che la giustizia interferisca con gli affari dell’esecutivo.

Prima di recarsi al porto Guterres si è intrattenuto stamani con le autorità religiose del Libano, tra cui il patriarca maronita Bishara Rai e il mufti sunnita della Repubblica Abdellatif Derian. Guterres ha incontrato anche i rappresentanti sciiti, drusi, ortodossi e di altre comunità religiose.

In una dichiarazione diffusa sul profilo ufficiale di Twitter, il segretario generale Onu ha ricordato che “l'identità del Libano è radicata nei valori di apertura, tolleranza e convivenza”.

Durante l'incontro a Beirut, Guterres ha elogiato l’impegno dei leader religiosi per salvaguardare questi valori, in particolare “in questo periodo difficile per il Paese e per la persone”.