Erano diretti negli Usa

Messico, oltre cinquanta migranti morti nello schianto del camion su cui si nascondevano

Almeno settanta i feriti, anche minorenni tra le vittime. Nel paese la peggiore crisi migratoria da quindici anni. Il governo messicano ha ricevuto critiche per il trattamento delle persone in transito

Messico, oltre cinquanta migranti morti nello schianto del camion su cui si nascondevano
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Il camion marciava a velocità sostenuta quando, imboccando una curva, il conducente ha perso il controllo del mezzo

Almeno 55 migranti centroamericani sono morti in Chiapas, nel Messico meridionale, dopo che il camion in cui erano nascosti in oltre un centinaio, tra cui molti minorenni, si è schiantato contro un muro. Provenivano dal Guatemala, il cui confine è poco distante, e da El Salvador. Altre 73 persone risultano ferite.

Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 15.30 locali di giovedì (le 22.30 in Italia), il conducente del camion marciava a velocità sostenuta sulla strada che collega la città di Chiapa de Corzo con la capitale dello Stato, Tuxtla Gutierrez quando, imboccando una curva, ha perso il controllo del mezzo. Il governatore dello Stato, Rutilio Escandòn, in un tweet ha espresso solidarietà alle vittime dell'incidente e dichiarato di aver disposto che siano fornite assistenza e attenzione ai feriti. "Le responsabilità saranno determinate", ha detto, "secondo la legge". Luis Manuel García Moreno, responsabile della Protezione civile del Chiapas, ha definito l'incidente una delle tragedie di questo tipo più gravi che si ricordano nel paese.

Il Messico quest'anno è al centro di una grave crisi migratoria e il Chiapas è una delle principali zone di transito. Viene attraversato da migliaia di persone, per lo più centroamericane o haitiane, decise a raggiungere gli Stati Uniti. Complessivamente, nel paese, le autorità ne hanno intercettate 228.115 e deportate 82.627 fra gennaio e ottobre scorsi: numeri che non si vedevano da oltre 15 anni. Inoltre, 123 mila migranti hanno chiesto rifugio nei primi 11 mesi del 2021, altro record assoluto, considerato che negli anni precedenti le richieste si aggiravano sulle 40 mila. Il governo messicano ha ricevuto critiche per il trattamento dei migranti e ha dispiegato decine di migliaia di unità delle forze armate alle frontiere nord e sud per intensificare i controlli, come parte della cooperazione con gli Stati Uniti in materia di immigrazione. In molti casi i trafficanti di esseri umani li trasportano in condizioni di sovraffollamento e scarsa sicurezza.

Il Messico quest'anno è al centro di una grave crisi migratoria e il Chiapas è una delle principali zone di transito. Viene attraversato da migliaia di persone, per lo più centroamericane o haitiane, decise a raggiungere gli Stati Uniti. Complessivamente, nel paese, le autorità ne hanno intercettate 228.115 e deportate 82.627 fra gennaio e ottobre scorsi: numeri che non si vedevano da oltre 15 anni. Inoltre, 123 mila migranti hanno chiesto rifugio nei primi 11 mesi del 2021, altro record assoluto, considerato che negli anni precedenti le richieste si aggiravano sulle 40 mila. Il governo messicano ha ricevuto critiche per il trattamento dei migranti e ha dispiegato decine di migliaia di unità delle forze armate alle frontiere nord e sud per intensificare i controlli, come parte della cooperazione con gli Stati Uniti in materia di immigrazione. In molti casi i trafficanti di esseri umani li trasportano in condizioni di sovraffollamento e scarsa sicurezza.