La Sea Watch salva 96 persone

Migranti: dal Mediterraneo all'Egeo in centinaia tentano il viaggio della speranza

Dall'Egeo al canale di Sicilia alla Libia: in centinaia tentano di raggiungere l'Europa. Sulla costa occidentale della Libia trovati i corpi senza vita di 28 migranti

Migranti: dal Mediterraneo all'Egeo in centinaia tentano il viaggio della speranza
(Twitter/@seawatchcrew)
Sea Watch: salvataggio migranti nel Mediterraneo

"La Sea Watch3 ha soccorso 96 persone su un gommone in grave difficoltà che stava imbarcando acqua. Tra i naufraghi una donna incinta al nono mese. A bordo abbiamo 446 naufraghi. Il più giovane di loro ha due settimane di vita". Lo scrive su Twitter l'organizzazione Sea-Watch. Il gommone stava imbarcando acqua nel Canale di Sicilia. 

Intanto la Guardia costiera ha concluso le operazioni di ricerca del barchino, con a bordo 27 migranti, che erano in corso da due giorni. La piccola imbarcazione è stata individuata poche ore fa sulla costa crotonese. Tutti in buone condizioni i 27 migranti. La prima segnalazione è scattata nel pomeriggio del 23 dicembre, quando il barchino navigava all'interno dell'area SAR maltese. Le operazioni di ricerca, coordinate dalla Guardia costiera italiana, sono iniziate nel pomeriggio del 24 dicembre, quando l'imbarcazione è stata avvistata da un velivolo Frontex all'interno dell'area SAR italiana.

Molte le operazioni a cavallo delle festività natalizia. Tra le diverse operazioni di soccorso coordinate dal centro operativo nazionale di Roma, quella riguardante il soccorso a un peschereccio - proveniente dalla direttrice orientale del Mediterraneo - con a bordo circa 400 migranti - tra i quali 51 donne e 71 minori - avvistato a circa 80 miglia a largo di Crotone, in condizioni di pericolo considerato l'elevato numero di persone a bordo e le condizioni dell'unità.  

Ventotto corpi sono stati abbandonati dalle onde sulla spiaggia di Al-Alous, 90 chilometri a ovest di Tripoli, dove sono anche stati soccorsi dalla mezzaluna Rossa libica. I corpi sono stati portati all'obitorio dell'ospedale di Khoms. A riferirlo il direttore dell'ospedale, il dottor Osama al-Saket, che ha spiegato che la loro sepoltura è una sfida per le autorità locali. "Perlopiù possono gestire uno o due corpi, non tanti come oggi", ha detto.

Almeno 30 cadaveri sono stati recuperati in acqua in prossimità di isole greche nei giorni scorsi: 11 giovedì in vista dell'isoletta di Antikhytera (Anticitera) e poche ore dopo, venerdì, 16 a largo di Paros, fra cui un neonato e tre donne, a fronte di 63 salvati dopo che si è rovesciato un gommone con almeno 80 persone a bordo. Sabato, nel giorno di Natale, un gommone si è rovesciato non lontano dall'isola di Folegandros e tre persone sono annegate. Ma a bordo c'erano frale 32 e le 50 persone, che sono per lo più ancora disperse e potrebbero trasformare questo naufragio nella peggiore tragedia del mare nell'Egeo quest'anno.

Un Natale di morte nel Mediterraneo. Dall'Egeo al canale di Sicilia alla Libia, malgrado il mare mosso e le pessime condizioni meteorologiche centinaia di migranti hanno tentato il viaggio della speranza verso l'Europa, e a decine sono morti, mentre sulle coste italiane sono continuati senza tregua gli sbarchi. 

E intanto mentre le cattive condizioni del mare fermano gli sbarchi a Lampedusa, con l'ultimo approdo registrato ieri, quando dalla motovedetta della Guardia costiera sono scesi 89 migranti, si svuota l'hotspot. Nel centro di contrada Imbriacola sono rimasti in 148 dopo il trasferimento, disposto dalla Prefettura di Agrigento, di 363 ospiti imbarcati sulla nave quarantena Atlas per essere successivamente destinati presso altre strutture di accoglienza.