Per un "difetto di procedura"

Omicidio Ciatti, scarcerato ceceno detenuto in Italia

Lascerà il carcere Rassoul Bissoultanov, uno dei accusati dell'omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne fiorentino pestato a morte l'11 Agosto del 2017 in una discoteca in Spagna

Omicidio Ciatti, scarcerato ceceno detenuto in Italia
ANSA
Niccolò Ciatti

La Corte di assise di Roma ha emesso un provvedimento per liberare Rassoul Bissoultanov, in carcere perchè accusato - assieme ad un connazionale - di aver ucciso Niccolò Ciatti, il ragazzo toscano 22enne originario di Scandicci, pestato a morte nel 2017 davanti ad una discoteca di Lloret de Mar in Spagna. La scarcerazione di Bissoultanov è legata all'annullamento della misura per "difetto di procedibilità", nei confronti dell'uomo. I giudici della Corte d'Assise hanno ritenuto infatti che Bissoultanov "non era presente sul territorio italiano quando è stata emessa la misura di custodia cautelare nei suoi confronti". 

La rabbia del padre di Niccolò

La notizia è stata resa nota dal padre di Niccolò, Luigi Ciatti, e confermata dal legale della famiglia, l'avvocato Agnese Usai: "Ci restano solo amarezza, tristezza, lacrime e rabbia: non riusciamo a dare un minimo di giustizia a Niccolò" - così il padre del ragazzo - "Non riesco a pensare a mia moglie - ha concluso - siamo distrutti in tutto e per tutto"

Il Processo era fissato per Gennaio 2022

Il ceceno, arrestato in Germania lo scorso Ottobre a seguito di mandato di arresto europeo e poi estradato in Italia, era attualmente in carcere in attesa del processo per omicidio volontario, la cui prima udienza era fissata il prossimo 18 Gennaio davanti al tribunale di Roma. Il timore del legale e della famiglia Ciatti è che possa essersi già allontanato dall'Italia e che il processo debba essere celebrato in contumacia.  

Il drammatico pestaggio

Le immagini delle telecamere della discoteca spagnola non lasciavano dubbi, quell'11 Agosto di quattro anni fa Niccolò fu aggredito brutalmente in un vero e proprio pestaggio: accerchiato all'uscita dal club da Movsar Magomadov, allora 29 anni, e Rassoul Bissoultanov, di 27, entrambi di origine cecena. Il giovane di Scandicci stava facendo una vacanza in Costa Brava. Il primo a finire in cella fu Bissoultanov, le lunghe indagini, fino al Febbraio di quest'anno, quando anche Magomadov veniva arrestato a Strasburgo in esecuzione di un mandato di arresto europeo richiesto della procura di Roma.

Una rissa che era divenuta "uno spettacolo"

Davanti alla discoteca, una folla che seguiva quella rissa, che diventava uno spettacolo social: le botte i calci, condivisi dal cellulare e mandati in rete, mentre nessuno dei ragazzi presenti - come era visibile nelle immagini delle telecamere di sorveglianza, a disposizione dei magistrati - provava a dividere i contendenti: fino al calcio che causò la morte di Niccolò, sferrato mentre era a terra proprio da Bissoultanov.

Le reazioni alla scarcerazione

"Sono sconcertato", il commento a caldo sulla sentenza da parte del Sindaco di Firenze, Dario Nardella che aggiunge: "Sono vicino alla famiglia con la quale condivido la battaglia per una giustizia giusta e veloce contro gli assassini del ragazzo e auspico quantomeno una spiegazione esauriente dell'accaduto". 

''La scarcerazione di Bissoultanov desta rabbia e sconcerto", così l'eurodeputata della Lega, Susanna Ceccardi che aggiunge: "E' comunque incredibile che dopo quattro anni e mezzo, con le immagini di quel terribile calcio che non lasciano spazio a molti dubbi, la vicenda giudiziaria sia ancora a questo punto''. 

"La mia vicinanza e quella di Fratelli d'Italia alla famiglia Ciatti, costretta a subire l'ennesimo dolore con la scarcerazione del ceceno recluso per la brutale uccisione di Niccolò" - scrive su Twitter il deputato fiorentino Giovanni Donzelli, di FDI, che annuncia un'interrogazione parlamentare sul caso.