Città del Vaticano

Papa Francesco: "Non viviamo un Natale finto e commerciale"

Le riflessioni del Pontefice ai donatori dell'albero e del presepe di piazza San Pietro e l'esortazione ai giuristi cattolici

Papa Francesco: "Non viviamo un Natale finto e commerciale"
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Nel pomeriggio è prevista l'inaugurazione dell'albero e del presepe in Vaticano

“L'albero e il presepio ci introducono a quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio delle nostre comunità: un clima ricco di tenerezza, di condivisione e di intimità familiare. Non viviamo un Natale finto, commerciale!" Questa l’esortazione di Papa Francesco in occasione dell'udienza ai donatori del presepe e dell'albero di Piazza S.Pietro.

“I personaggi del presepe, costruiti con materiali e abiti caratteristici di quei territori, rappresentano i popoli delle Ande e simboleggiano la chiamata universale alla salvezza” ha ricordato il Papa omaggiando la delegazione proveniente dalla Regione Huancavelica del Perù. Il maestoso abete rosso proveniente dai boschi di Andalo, in Trentino invece, "evoca la rinascita, il dono di Dio che si unisce all'uomo per sempre, che ci regala la sua vita” ha spiegato Francesco. “Le luci dell'abete richiamano quella di Gesù, la luce dell'amore che continua a risplendere nelle notti del mondo".  

Sono riflessioni necessarie, che ci spingono ad interrogarci sul senso vero della vita, sui valori e sui diritti fondamentali. "I diritti dei lavoratori, dei migranti, dei malati, dei bambini non nati, delle persone in fin di vita e dei più poveri sono sempre più spesso trascurati o negati" ha denunciato inoltre il Papa ricevendo in Vaticano i giuristi cattolici.    

Durante l’incontro, in occasione del 70esimo Congresso Nazionale di Studio sul tema 'Gli ultimi. La tutela giuridica dei soggetti deboli', il Pontefice ha ribadito: "Chi non ha capacità di spendere e di consumare sembra non valere nulla. Ma negare i diritti fondamentali, negare il diritto a una vita dignitosa, a cure fisiche, psicologiche e spirituali, a un salario giusto significa negare la dignità umana. Riconoscere in linea di principio e garantire in concreto i diritti, tutelando i più deboli, è ciò che ci rende essere umani”.