Lotta alla pandemia

Pediatri: il long Covid nei bambini, una minaccia da combattere con il vaccino

Secondo uno studio dei pediatri del policlinico Gemelli i più piccoli risulterebbero protetti anche con l'immunizzazione della mamma in gravidanza

Pediatri: il long Covid nei bambini, una minaccia da combattere con il vaccino
Ansa
Tra i sintomi di long Covid più frequenti: insonnia, sintomi respiratori, congestione nasale, fatigue, dolori muscolari e difficoltà di concentrazione

Il long Covid, ovvero quell'insieme di sintomi che si possono manifestare anche nei bambini a mesi dalla guarigione dall'infezione, è una minaccia che può essere combattuta con il vaccino già in gravidanza e in età pediatrica. Lo spiegano i pediatri del Policlinico Gemelli in una nota, ricordando uno studio da loro condotto e pubblicato lo scorso aprile su Acta Paediatrica, che ha coinvolto 129 ragazzi e bambini (età media 11 anni) con diagnosi di Covid-19, effettuata tra marzo e novembre 2020.

Tra i sintomi di long Covid più frequenti, l'insonnia (18,6%), la persistenza di sintomi respiratori (compresi dolore e senso di costrizione toracica nel 14,7%), la congestione nasale (12,4%), la fatigue (10,8%), dolori muscolari (10,1%) e alle articolazioni (6,9%) e difficoltà di concentrazione (10,1%).

I risultati dello studio Se il 41,8% dei positivi si è ripreso completamente dal Covid, il 35,7% mostrava persistenza di uno-due sintomi e il 22,5% di 3 o più sintomi.

Oltre metà dei bambini studiati in questa survey presentava almeno un sintomo di long Covid a distanza di due mesi dall'infezione, come accade negli adulti. E tra i colpiti non mancava chi era asintomatico al momento dell'infezione.

"Questo studio - commenta il professor Piero Valentini, responsabile UOSD Malattie infettive pediatriche del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e ricercatore di Pediatria all'Università Cattolica di Roma - accende i riflettori su una popolazione discretamente sottovalutata durante la pandemia e che dovrebbe indurre a una profonda riflessione, anche in merito alla decisione di vaccinare i bambini piccoli e piccolissimi".  

"L'infanzia è un periodo fondamentale e delicato nella vita di una persona - commenta Danilo Buonsenso, UOC di Pediatria del Policlinico Gemelli e docente di Pediatria all'Università Cattolica, campus di Roma - critico per lo sviluppo e l'acquisizione di competenze sociali, comportamentali ed educative. La prova che il long Covid possa avere un impatto a lungo termine anche sulla salute dei bambini, compresi quelli che hanno avuto infezioni pauci o asintomatiche, deve rappresentare una call to action per tutti i pediatri, gli esperti di salute mentale e i decisori politici perché pongano in essere tutte le misure volte a ridurre l'impatto della pandemia sulla salute dei bambini". L'unico modo per proteggere i più piccoli da Covid-19 è dunque la vaccinazione, sia quella in gravidanza, che quella in età pediatrica, appena estesa alla fascia (5-11 anni).