Operazione 'Pandora'

Palermo: 31 arresti per spaccio, la droga nascosta tra le confezioni di carne

Un giro d'affari da 500 mila euro su base annua. Tre le organizzazioni smantellate che gestivano lo spazio in altrettante zone della città: nessuna guerra tra loro, ma anzi una collaborazione stretta

Palermo: 31 arresti per spaccio, la droga nascosta tra le confezioni di carne
Ansa/Carabinieri Palermo
Un fermo immagine vagliato dagli inquirenti che documenta come la droga fosse nascosta nella carne

La droga da consegnare viaggiava anche dentro le confezioni di carne, fra una fettina panata e un hamburger. Lo hanno scoperto i carabinieri di Palermo che dopo due anni di indagine hanno smantellato tre organizzazioni che gestivano lo spaccio in altrettanti quartieri della città.

Le misure cautelari, firmate dal gip del tribunale su richiesta del procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca, sono 31. Otto indagati sono finiti in carcere, mentre altri 23 sono agli arresti domiciliari. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga.

L'operazione Pandora

Un giro d’affari, quello scoperto dagli investigatori con l’operazione 'Pandora’, da circa 500mila euro su base annua. 

L’indagine, condotta tra il 2019 e il 2020 dai militari della Compagnia di San Lorenzo, ha fatto luce sull’esistenza di tre gruppi criminali, strettamente interconnessi e dediti al traffico di sostanze stupefacenti, che si sarebbero riforniti nel quartiere Ballarò.       

Da qui poi la droga arrivava sulle piazze di Partanna Mondello, Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo (ex Cep), ma anche nei quartieri più centrali della città.

Collaborazione tra le tre organizzazioni

Un comune denominatore che non si fermava alla condivisione del grossista, ma anche alla gestione dello stupefacente. Gli investigatori hanno registrato scambi di droga anche fra i gruppi in caso di necessità, in modo da non far mancare lo stupefacente nelle piazze di spaccio. Nessuna guerra, dunque, per estendere i territori di spaccio, ma anzi una collaborazione stretta fra le tre associazioni a delinquere.

Lo spaccio 'itinerante'

Lo spaccio avveniva nelle abitazioni ma anche su piazza e tra le basi operative c’era pure una macelleria. Secondo quanto accertato dai magistrati della Dda, i tre gruppi utilizzavano gli appartamenti degli indagati per effettuare le cessioni al dettaglio e un gruppo di pusher per vendere nelle piazze.

Uno dei tre gruppi si era inventato lo spaccio ‘itinerante’ a bordo di un veicolo con cui dava appuntamento in tutta la città ai clienti. Un sistema, quello del “magazzino mobile”, che veniva utilizzato anche per la vendita all’ingrosso sull’intero territorio palermitano, in particolare nel centro città, ma anche in favore di spacciatori provenienti da altre province.

Gli indagati avrebbero avuto a disposizione magazzini, appartamenti ed esercizi commerciali per riunioni nel corso delle quali decidere le strategie dell’organizzazione, per lo stoccaggio e lavorazione dello stupefacente.

La droga nascosta nelle confezioni di carne

In particolare, in una macelleria riconducibile ad uno degli arrestati, anche tramite i macchinari utilizzati nella quotidianità per la lavorazione e il commercio dei prodotti di origine animale, sarebbero state smistate grosse quantità di droga.

“L’operazione di oggi conferma, anche se nella fase cautelare delle indagini preliminari, la fortissima pervasività del fenomeno dello spaccio di stupefacenti in diverse aree di Palermo”, spiegano gli investigatori. Un fenomeno pervasivo, quello dello spaccio di droga, a cui i carabinieri contrappongono “un'incessante e concreta attività di contrasto”.

In più operazioni 112 misure cautelari in 35 giorni

Le attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di droga a Palermo eseguite dai carabinieri del Comando provinciale, su delega della locale Direzione distrettuale antimafia, solo negli ultimi 35 giorni hanno un bilancio rilevante: quattro operazioni, 112 misure cautelari ed è stato smantellato un giro d’affari, su base annua, stimato in circa 3 milioni di euro.

Nel corso delle diverse operazioni, 62 persone sono state già state arrestate in flagranza di reato e 32 denunciate in stato di libertà; sono stati sequestrati 16 chili di droga e 500 dosi; recuperati 8mila euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio e segnalate alla Prefettura, quali acquirenti, 107 persone.