Violenza domestica

Varese, uccide figlio di 7 anni e aggredisce la moglie: fermato

A compiere l'omicidio un quarantenne di Morazzone che ha nascosto il corpo del bambino in un armadio

Varese, uccide figlio di 7 anni e aggredisce la moglie: fermato
Ansa
Morazzone: uccide figlio di 7 anni, Immagine dell'arresto diffusa dai Carabinieri

Si chiama Davide Paitoni, l’uomo di Morazzone (Varese) che la notte scorsa ha ucciso il figlio di 7 anni con una coltellata alla gola e ha nascosto il corpo del bimbo in un armadio di casa sua. Ha poi accoltellato ripetutamente anche la ex moglie, ma è stato fermato dai carabinieri e si trova in stato di fermo, con provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Varese. All’indagato sono stati contestati il delitto di omicidio del figlio e di tentato omicidio dell’ex moglie, in fase di separazione dal marito violento.

L'uomo si trovava agli arresti domiciliari, per aver tentato di accoltellare un collega lo scorso 26 novembre (reato per il quale sono in corso indagini). Nonostante ciò aveva ottenuto l’affidamento del figlio per trascorrere il Capodanno con lui, come previsto nel provvedimento di separazione. Il bimbo oggi sarebbe dovuto tornare dalla mamma.

Ieri sera il quarantenne, dopo aver ucciso il bimbo, è salito in auto e ha guidato fino a casa dei genitori della ex moglie a Gazzada Schianno, un comune limitrofo. È riuscito ad attirare la donna in strada, con la scusa della riconsegna del figlio, e la ha accoltellata ripetutamente al viso, all’addome e alla schiena, per fortuna con esiti non letali.

A seguito dell’intervento dei carabinieri e del 118, sono iniziate le ricerche del bambino, ritrovato senza vita nell’abitazione del padre. Nell’armadio è stato trovato anche un biglietto: "Mi dispiace, perdonami papà". Nella breve missiva l'uomo ha confessato il suo gesto ed espresso "grande disprezzo" per la moglie, che poi ha tentato di uccidere.

Le ricerche dell’indagato sono proseguite per tutta la notte e all’alba i carabinieri lo hanno intercettato a bordo della sua auto. Dopo aver cercato di sottrarsi alla cattura speronando l’auto dei militari e successivamente fuggendo a piedi, è stato fermato, nella zona boschiva di Colle Sant’Elia, con un coltello in mano.

C'era il codice rosso per maltrattamenti

Non c'era stata una denuncia diretta da parte della moglie, ma in base ad alcune segnalazioni da parte di altri era stato aperto un codice rosso per maltrattamenti in famiglia per Davide Paitoni. Lo si apprende dagli inquirenti. I presunti maltrattamenti segnalati sarebbero cominciati nel 2019.

Il codice rosso, entrato in vigore il 9 agosto 1919, prevede l'introduzione di una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza contro donne o minori. Si chiama così come il codice assegnato nei pronto soccorso per i pazienti che necessitano di un intervento immediato. Dal punto di vista procedurale è previsto che la polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, riferisca immediatamente al pubblico ministero il quale, nei casi di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato.