Rapporto annuale del Copernicus Climate Change Service dell'Unione Europea

Cambiamento climatico: gli ultimi 7 anni sono stati i più caldi mai registrati finora

Anche nel 2021 la crisi climatica è continuata senza sosta con condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito tutto il mondo. La temperatura media, secondo Copernicus, è stata superiore di circa 1,2 C rispetto a quella dell’era preindustriale

Cambiamento climatico: gli ultimi 7 anni sono stati i più caldi mai registrati finora
Mario Tama/Getty Images
Ghiacciai alla deriva in Groenlandia fotografati dall' Oceans Melting Greenland (OMG) della NASA

Non è una sorpresa come ci dicono ormai sempre più spesso studi e rilevazioni scientifiche, ma gli ultimi sette anni sono stati i più caldi di sempre a livello globale e le concentrazioni di anidride carbonica e metano continuano ad aumentare.

E' quanto ci rivelano i dati preliminari presentati oggi dalla Copernicus Climate Change Service dell'Unione Europea. "Un promemoria del continuo aumento delle temperature globali e l'urgente necessità di agire", ha detto Mauro Facchi, capo dell'Unità di Osservazione della Terra presso la Commissione europea.

Tra gli ultimi 7 anni l'anno più caldo è stato il 2016

E se il 2021 è stato "solo" il quinto anno più caldo mai registrato, la temperatura media, secondo Copernicus è stata superiore tra gli 1,1 C e gli 1,2 C rispetto a quella dell’era preindustriale (1850-1900), l'elemento di riferimento per misurare il riscaldamento causato dalle emissioni di gas serra dell'attività umana. In media annua tra gli ultimi 7, il 2021 è stato leggermente più caldo rispetto al 2015 e al 2018, ma l’anno più rovente di tutti rimane il 2016.

2021: alluvioni nell'Europa centro-occidentale

Sempre nel 2021 l'Europa ha vissuto la sua estate più calda, seppur simile alle precedenti estati più calde del 2010 e del 2018. Luglio ha registrato episodi di precipitazioni molto intense nell'Europa centro-occidentale, che hanno causato gravi inondazioni in diversi paesi come la Germania, il Belgio, il Lussemburgo e i Paesi Bassi.

Ondata di caldo torrido in spagna LaPresse
Ondata di caldo torrido in spagna

48,8 gradi registrati in Sicilia

I Paesi mediterranei hanno vissuto un'ondata di calore molto intensa durante il mese di luglio e parte di agosto, con temperature elevate che hanno interessato in modo particolare la Grecia, Spagna e Italia. Gli esperti del servizio climate change di Copernicus ricordano la temperatura di 48,8 gradi, record europeo registrato in Sicilia, anche se il dato va ancora confermato.

Eventi di caldo record anche nel Nord America occidentale

L’anno appena trascorso ha poi registrato un'eccezionale ondata di calore nel Nord America occidentale a giugno, con un superamento dei record di temperatura massima di diversi gradi Celsius, determinando il mese di giugno più caldo mai registrato per il continente. Condizioni di calore e siccità che hanno intensificato una successione di incendi estremi per tutto il mese di luglio e agosto tra cui il secondo incendio più esteso mai registrato nella storia della California, il Dixie Fire. Che non solo ha causato una devastazione diffusa, ma ha anche comportato una significativa riduzione della qualità dell'aria per migliaia di persone.


Torino avvolta dallo smog Ansa
Torino avvolta dallo smog

Aumento generalizzato dei gas serra nel 2021

L'analisi preliminare dei dati satellitari indica che le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera hanno continuato ad aumentare nel corso del 2021, portando a un record globale annuo medio di concentrazione di CO2 di circa 414.3 parti per milioni (ppm) e con il metano (CH4) che raggiunge un record annuale di circa 1.876 ppb. "Entrambi i tassi sono molto elevati rispetto ai tassi dei precedenti due decenni della raccolta dati satellitare - si legge in una nota del Copernicus - tuttavia, al momento non si comprende pienamente perché questo avvenga".

"Le concentrazioni di anidride carbonica e metano continuano ad aumentare di anno in anno e non accennano a rallentare. Tali gas a effetto serra sono i principali responsabili del cambiamento climatico - spiega Vincent-Henri Peuch, direttore di Copernicus Atmosphere Monitoring Service. “Solo con sforzi decisi e sostenuti da dati di osservazione faremo la differenza nella nostra lotta contro la catastrofe climatica".

Il Copernicus Climate Change Service dell'Unione Europea pubblicherà i dati definitivi nell'aprile 2022.