Attualmente è vicepresidente della Luiss

Paola Severino, una giurista tra l'accademia e la politica

Il suo nome verrebbe fatto in un terzetto di donne proposte per il Quirinale da Enrico Letta, Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Non avrebbe però l'appoggio di Forza Italia

Paola Severino, una giurista tra l'accademia e la politica
ANSA
Paola Severino ex Ministra della Giustizia nel governo Monti

Il nome di Paola Severino nelle ultime ore viene fatto “in quota donne” sul tavolo dei leader dei partiti, candidata al Quirinale insieme a Elisabetta Belloni e Marta Cartabia. Dall’inizio delle votazioni è stata caldeggiata dal Movimento 5 stelle, ma il suo nome sarebbe inaccettabile per Forza Italia a causa della legge che porta il suo nome e che a suo tempo estromise Berlusconi da ogni incarico politico.

Nata a Napoli il 22 ottobre 1948 e laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, con 110/110 e lode, Paola Severino si è specializzata in Diritto penale e criminologia, presso la stessa Università. E’ stata allieva di Giovanni Vassalli e successivamente ha collaborato con Giovanni Maria Flick, poi ministro della Giustizia del governo Prodi.

Della sua vita privata si sa poco tranne che è sposata con Paolo di Benedetto, ex commissario Consob da cui ha avuto una figlia. A causa di una grave malattia ha subito l’amputazione di un braccio.

Nei primi anni 2000 è stata Preside della Facoltà di Giurisprudenza alla Luiss di cui, dal 2006 al 2016, è stata vice rettrice, per passare Rettrice fino al 2018. Attualmente è ancora Vicepresidente della Libera Università degli studi sociali Guido Carli di Roma.

Tra la fine anni Novanta e i primi anni Duemila, Severino ha ricoperto la carica di vice-presidente del Consiglio della magistratura militare, prima donna nominata a questo incarico.

Dal 2011 al 2013 è stata ministro della Giustizia del governo Monti e anche in questa occasione prima donna a ricoprire l’incarico. Il suo nome è ricordato soprattutto per la cosiddetta Legge Severino, che dispone l'incandidabilità e il divieto a ricoprire cariche elettive e di Governo a seguito di sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.

Severino nel corso degli anni ha portato avanti anche una sua attività di avvocato. Celebre il processo nel quale difese Romano Prodi rimasto coinvolto nella vendita della Cirio. Ha rappresentato l'Unione delle comunità ebraiche italiane nel processo al nazista Erich Priebke, e società come Eni, Enel e Telecom Italia.

Il suo orientamento politico non è mai stato chiaramente espresso, sulla base di alcuni episodi del passato è possibile collocarla in una posizione di centro moderato.