Il monitoraggio settimanale

Covid, Iss: sale il tasso di occupazione dei ricoveri e delle terapie intensive

Raddoppia il numero dei casi non associati a catene di contagio. Sono 13 le Regioni/Province autonome classificate a rischio alto

Covid, Iss: sale il tasso di occupazione dei ricoveri e delle terapie intensive
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Vicina al probabile picco della quarta ondata, l'epidemia di Covid-19 in Italia arriva questa settimana (periodo 7-13 gennaio) a sfiorare i 2 mila casi per 100 mila abitanti (1.988 casi su 100 mila), mentre anche l' Rt medio sui sintomatici cresce ancora nel periodo 22 dicembre -4 gennaio arrivando a 1,56 da 1,43 della rilevazione precedente.

Questi i primi dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute all'esame della Cabina di regia. Ancora in aumento, nei giorni scorsi, l'occupazione dei posti letto nei reparti ordinari e nelle terapie intensive. "Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 17,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio) verso il 15,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio) vs il 21,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio)".

Raddoppia il numero dei casi non associati a catene di contagio

"Raddoppia il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (sono 649.489 contro i 309.903 della settimana precedente)". In base ai dati resi noti dalla cabina di regia "la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (il 13% verso il 16% della scorsa settimana). E' in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% verso 50%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (39% verso 34%)".

Secondo i dati del monitoraggio 13 Regioni/Province autonome sono classificate a rischio Alto, di cui 3 a causa dell'impossibilità di valutazione; 8 Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio Alto.Quasi tutte le Regioni/Province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Dieci riportano molteplici allerte di resilienza.

La Valle d'Aosta rischia di passare dal colore giallo a quello arancione, ha superato per i ricoveri la soglia del 50% (53,5%) e per le terapie intensive è arrivata al 21,2%. Entrambi i parametri superano le soglie per finire in zona arancione che sono: il 20% di posti in terapia intensiva occupati dai pazienti Covid e il 30% dei posti nei ricoveri ordinari. La Sicilia si avvicina molto, è arrivata al 33,9% per l'area medica e al 19,4% per le terapie intensive. Situazione simile per il Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Liguria.

La Campania potrebbe cambiare zona, da bianca a gialla. L'elenco dell'Italia in giallo è molto lungo: Lombardia, Lazio, Abruzzo, Toscana, Valle d'Aosta. Emilia Romagna, Piemonte. Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano.

In zona bianca invece: Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria. Per il passaggio in zona gialla i parametri sono: il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e quello nelle terapie intensive al 10%. La Campania, nei dati di oggi, è al 25,8% per le aree mediche e 10,6% per le terapie intensive. E' quindi a forte rischio di cambiare zona. La Puglia è a ridosso, al 17,8% per le prime e al 10% per le seconde. Mentre l'Umbria si salva di poco, è al 32,3% per le prime e al 9,4% per le seconde.