L'andamento del Covid nel mondo

Il Carnevale di Rio slitta ad Aprile. Anche in Serbia primo caso di contagio insieme all'influenza

La corsa della pandemia frena i festeggiamenti di Rio de Janeiro, l'Irlanda riduce invece le restrizioni, come la vicina Inghilterra

Il Carnevale di Rio slitta ad Aprile. Anche in Serbia primo caso di contagio insieme all'influenza
(Ansa)

La pandemia frena le sfilate del Carnevale di Rio de Janeiro e di San Paolo in Brasile che saranno rinviate ad aprile. Il paese sudamericano è stato gravemente colpito dalla pandemia che ha fatto oltre 620.000 vittime e più di 23,2 milioni di contagi. Ieri i contagi sono tornati a salire in modo preoccupante con 132.254 nuovi casi.

E' così che le autorità hanno deciso di rimandare i festeggiamenti del Carnevale di Rio de Janeiro e di San Paolo che si terranno a fine aprile anziché nell'ultimo fine settimana di febbraio. "La decisione è stata presa nel rispetto dell'attuale situazione della pandemia di Covid in Brasile e della necessità, in questo momento, di preservare vite umane e unire le forze per guidare la vaccinazione in tutto il paese", si legge in un comunicato diffuso venerdì congiuntamente dal città di Rio e San Paolo. Così "i comuni di Rio e di San Paolo hanno deciso di rinviare le sfilate delle scuole di Samba".

Di segno opposto, invece, le misure adottate in Irlanda che abolisce da oggi quasi tutte le restrizioni anti Covid, come nel Regno Unito. Via green pass e distanziamento. Resta l'obbligo di indossare le mascherine fino alla fine di febbraio, il green pass per i viaggi internazionali e l'autoisolamento per contagiati con sintomi.

Da oggi pub e ristoranti potranno rimanere aperti oltre le 20 e non sarà più necessario il green pass per accedere ai luoghi di ristoro, intrattenimento e tempo libero. Non ci saranno più limiti di pubblico agli eventi dal vivo e a quelli sportivi. Da lunedì inoltre i lavoratori torneranno negli uffici su base scaglionata, mentre le misure di protezione rimarranno in vigore nelle scuole primarie e secondarie almeno fino alla fine di febbraio.

Rimane solo un piccolo numero di restrizioni, tra cui l'obbligo di indossare le mascherine in ambienti come negozi, scuole e trasporti pubblici, l'autoisolamento e l'uso del green pass per i viaggi internazionali. In un discorso televisivo il primo ministro Micheal Martin ha dichiarato alla nazione che è "tempo di essere di nuovo noi stessi". Martin ha però avvertito che la pandemia di Coronavirus non è finita, aggiungendo che "la primavera sta arrivando. Non so se l'ho mai aspettata tanto quanto questa". 

In Serbia è stato registrato il primo caso di infezione contemporanea da Covid e influenza. Nel darne notizia, i media riferiscono che si tratta di un abitante di Kikinda, nel nordest del paese al confine con la Romania, le cui condizioni sono buone, senza sintomi particolari. Il paese balcanico, al pari degli altri stati della regione, registra da settimane un sensibile aumento dei contagi, a fronte di una percentuale di immunizzati ancora basso, inferiore al 60%. Nelle ultime 24 ore in Serbia i nuovi casi sono stati 16.403 sul totale di 34.817 test effettuati, con 30 decessi. In forte incremento i contagi anche in Slovenia, Croazia, Romania, Bulgaria, paesi anch'essi nei quali la vaccinazione procede a rilento. 

Nel paese balcanico sono a disposizione a scelta cinque tipi di vaccino - Astrazeneca, Pfizer, Sputnik V, Sinopharm, Moderna, ed è giunta una partita di 100.800 dosi di vaccino anticovid Astrazeneca, nell'ambito delle forniture previste dal programma Covax. La popolazione è in parte scettica, e alquanto indisciplinata e molto restia all'osservanza delle misure di controllo e prevenzione anti Covid.