Cresce la richiesta di una legge elettorale proporzionale

Dopo il Mattarella bis verso una nuova legge elettorale

Salvini e Meloni si oppongono duramente, ma dal centro al Pd, al M5S, cresce la voglia di cambiare la legge elettorale in direzione proporzionale. Enrico Letta pensa a maggioranze allargate.

Dopo il Mattarella bis verso una nuova legge elettorale
Ansa
Parlamento, L'Aula pronta per il voto

Del progetto che Salvini potrebbe rilanciare martedì di una federazione del centrodestra o dell'idea di rifondare il centrodestra espressa da Giorgia Meloni non si sa ancora molto, ma una cosa è certa: non ci sarà spazio per una riforma della legge elettorale che vada in direzione di un ritorno al proporzionale. Salvini e Meloni sono fermamente attestati a difesa del maggioritario, i toni sono durissimi: "nel centrodestra che costruiremo - affonda Meloni - non può esserci un centro trasformista che può formarsi con il proporzionale, spregiudicato e pronto a muoversi ovunque dove si governi". 

In direzione esattamente contraria sta andando la federazione di centro nata due giorni fa in un incontro tra Toti, Tajani, Cesa, De Poli e Lupi. La stessa Forza Italia, un partito nato dalle ceneri della prima repubblica, sinora convintamente maggioritario, dopo il Mattarella bis, potrebbe allinearsi ai suoi nuovi compagni di cordata, appunto fortemente impegnati a favore del ritorno del proporzionale.

Dopo la conferma di Sergio Mattarella al Colle l'ex centrodestra si divide su quella che si prospetta essere la prima e la più importante delle battaglie in vista delle prossime elezioni, previste nel giugno 2023.

Dal lato Pd, Enrico letta non si è ancora pronunciato esplicitamente per il proporzionale, ma ha detto che occorre cambiare il Rosatellum e che occorre stringere il dialogo con Renzi, da cui ha avuto un aiuto fondamentale nelle varie fasi della rielezione di Mattarella, e intavolare un dialogo anche con Forza Italia. Si tratta per il PD, in pratica, di lavorare in direzione di una possibile 'maggioranza Ursula', dal nome della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che venne eletta da una maggioranza composta da socialisti, popolari e liberali. Appunto, dal Partito Democratico a Forza Italia con dentro la neonata federazione di centro. 

Coinvolgere il Movimento 5 Stelle in un progetto di legge elettorale proporzionale non dovrebbe essere un problema, è tra gli obiettivi iniziali del Movimento. Lo stato di guerriglia interna tra Conte e Di Maio, dagli esiti al momento non prevedibili, ma che potrebbero portare anche a scissioni con la nascita di un nuovo soggetto favorisce questa soluzione. Infatti una legge elettorale proporzionale è nei desiderata anche di chi nell'attuale Parlamento non siede. Ad esempio, proprio ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto: "solo così si agevolerà la nascita di nuove forze politiche. E di nuove idee, di conseguenza".