Sicurezza

In arrivo le bodycam per le forze dell'ordine, saranno utili in caso di indagini e processi

Le videocamere verranno indossate all'altezza del petto o delle spalle e saranno attivate solo in determinate condizioni

In arrivo le bodycam per le forze dell'ordine, saranno utili in caso di indagini e processi
Getty
Un esempio di bodycam, simile a quella che verrà data in dotazione a polizia e carabinieri

La notizia è arrivata un po’ in sordina, con una circolare inviata a tutte le questure: lo scorso martedì il capo della polizia, Lamberto Giannini, ha annunciato che a breve i reparti mobili di polizia e carabinieri verranno dotato delle cosiddette “bodycam”. Le videocamere indossabili saranno utilizzate dagli agenti durante le ore di servizio per monitorare cosa accade di fronte e intorno a loro, ma solo per specifiche esigenze.

Si tratta di un passo in avanti verso una tecnologia al servizio della sicurezza che in altri Paesi è già da tempo in uso (basti pensare agli Stati Uniti) anche se al momento ne sono previste solo un migliaio: 700 alla polizia e 249 ai carabinieri.

Le bodycam, si legge nella circolare firmata da Giannini, sono assegnate "quale ulteriore strumento di documentazione degli accadimenti e, nel contempo, di tutela del personale operante".

L’ordine di utilizzo prevede che vengano montate sulla divisa in corrispondenza delle spalle o del petto e attivate solo in determinate situazioni. Sei mesi il tempo massimo di conservazione delle riprese, contati dal momento di attivazione della registrazione, a meno che non diventino oggetto utili in caso di indagini o processo. Il modello di gestione dell'ordine pubblico in eventi di rilievo o a rischio, ha spiegato infatti Giannini, "ha messo chiaramente in luce come una puntuale ed efficace attività di documentazione video-fotografica degli stessi, soprattutto nelle fasi critiche, risponda a diverse finalità, sia con riferimento a specifiche esigenze probatorie sia sul piano della comunicazione istituzionale"

Il nodo privacy 

Il Garante della privacy è stato consultato per valutare l’impatto sul trattamento dei dati personali. Per la loro tutela ci sarà un severo protocollo da seguire: l'avvio della registrazione potrà essere disposto dall'ufficiale di pubblica sicurezza responsabile del servizio "ogni qualvolta l'evolversi degli scenari faccia intravedere l'insorgenza di concreti e reali situazioni di pericolo di turbamento dell'ordine e della sicurezza pubblica o quando siano perpetrati fatti costituenti reato"; la registrazione potrà essere avviata anche dal capo contingente o dal comandante di squadra cui sono assegnate le telecamere; la registrazione dovrà essere interrotta "quando venga meno la necessità di documentare gli eventi"; se la registrazione è stata avviata accidentalmente ,oppure "in assenza del requisito della necessità" o in previsione di "situazioni di criticità non verificatesi", l'ufficiale di polizia dovrà disporne la cancellazione. 

Il dopo registrazione

Al rientro dal servizio le bodycam saranno immediatamente collegate al totem multimediale (docking station) presente presso i reparti mobili o i battaglioni dell'Arma a cura dell'operatore autorizzato al trattamento dei dati. Con questa operazione i file saranno cancellati automaticamente dalla memoria delle videocamere e spostati in uno spazio di archiviazione dedicato (chiamato Nas) cui potranno accedere gli operatori della polizia scientifica per la ricerca di immagini che, in caso di condotte penalmente rilevanti, dovranno essere trasmesse all'autorità giudiziaria.  

L’ok dei sindacati 

Soddisfatti i segretari del sindacato Siap Giuseppe Tiani e dell'Associazione nazionale funzionari di polizia Enzo Letizia. "Per ora - spiegano - l'utilizzo è previsto per i servizi di ordine pubblico. Al riguardo continuerà la nostra azione affinché ogni pattuglia che svolge attività di prevenzione e repressione dei reati possa esserne equipaggiata. Siamo convinti che la trasparenza del nostro modo di operare possa contribuire a mostrare che la Polizia è sempre al servizio dei cittadini e del Paese e che non ha nulla da temere".