La pandemia

Gimbe: "Separare i conteggi dei ricoveri per il Covid è una proposta inadeguata e rischiosa"

Così Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, sulla possibile esclusione dei positivi asintomatici dal conto dei pazienti Covid ospedalizzati

Gimbe: "Separare i conteggi dei ricoveri per il Covid è una proposta inadeguata e rischiosa"
ANSA / LUIGI MISTRULLI
Nino Cartabellotta, presidente Gimbe

La proposta di introdurre un nuovo sistema per conteggiare i pazienti Covid in ospedale è “inadeguata e rischiosa per ragioni cliniche e inapplicabile per ragioni organizzative”, afferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolineando che la proposta di separare nei conteggi i pazienti ospedalizzati per Covid-19 e pazienti asintomatici ma infetti da Sars-CoV-2 ricoverati per altre patologie porta a “sottostimare il reale sovraccarico degli ospedali”. 

"Serve solo ad evitare restrizioni. Tanto vale togliere il sistema delle Regioni a colori” 

dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe

“La proposta è inadeguata per ragioni cliniche: considerato che il Covid-19 è una malattia multisistemica che colpisce vari organi e apparati, definire lo status di 'asintomatico' è molto complesso, specialmente nei pazienti anziani con patologie multiple” sostiene Cartabellotta.    

Inoltre, prosegue il presidente di Gimbe, “è inapplicabile per ragioni organizzative: la gestione di tutti i pazienti positivi, indipendentemente dalla presenza di sintomi, richiede personale, procedure e spazi dedicati, oltre alla sanificazione degli ambienti. Di conseguenza, risulta molto difficile immaginare la gestione degli 'asintomatici' senza risorse aggiuntive, in particolare locali e personale”.

Inoltre, sottolinea Cartabellotta, “ha rilevanti risvolti medico-legali: la responsabilità di assegnare il paziente ricoverato ad una delle due categorie, con tutte le difficoltà e le discrezionalità del caso, è affidata al personale medico e alle aziende sanitarie, su cui ricadrebbero i rischi”.  

“Visto che l'obiettivo delle Regioni è chiaramente solo quello di ridurre la percentuale di occupazione in area medica per evitare il passaggio alla zona arancione o addirittura a quella rossa, allora tanto vale eliminare il sistema dei colori, lasciando ad ogni Regione le proprie responsabilità, sull'entità del sovraccarico ospedaliero e sui ritardi alle cure nei pazienti non Covid”, conclude Cartabellotta.