"Città distinte che vogliono crescere insieme"

Gorizia e Nova Gorica saranno Capitale europea della Cultura 2025

Lo aveva detto il presidente Mattarella intervenendo alla cerimonia di proclamazione: " Oggi il confine tra Italia e Slovenia da frontiera di divisione si trasforma in punto di incontro, di raccordo, di collaborazione per aggregazione e nuove idee"

Gorizia e Nova Gorica saranno Capitale europea della Cultura 2025
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Gorizia e Nova Gorica. Piazza della Transalpina, confine tra Italia e Slovenia

L'annuncio del Comitato sloveno era stato accolto in piazza della Transalpina con un boato, voce unanime degli abitanti delle due città di confine. 

La piazza è il simbolo della divisione ma anche dell'unione dei due Stati. Il nome, che in sloveno era trg Bohinjska Proga "piazza della linea ferroviaria di Bohinj", dal 2008 è diventato trg Evrope, che significa "piazza dell'Europa" e forse incarna l'anima di questa realtà: due città periferiche rispetto al cuore pulsante delle rispettive nazioni ma che, se unite, possono essere centrali nel panorama del nord est e persino in Europa.

Forse proprio per questo, nel 2025 saranno capitale della Cultura: l'obiettivo del titolo onorifico conferito ogni anno a due città, appartenenti a due diversi Stati membri dell'Unione Europea, è proprio quello di tutelare la ricchezza e la diversità della cultura europea, valorizzarne le caratteristiche e sviluppare un indotto economico.

Assieme a Nova Gorica e Gorizia, per il 2025 è stata scelta anche Chemnitz, città tedesca vittima di gravissimi danni durante la Seconda guerra mondiale.

Le città rimaste in corsa erano Lubiana, Pirano e Ptuj e con questa elezione "Non hanno vinto solo Gorizia e Nova Gorica, ma ha vinto l'Europa", ha detto il sindaco del capoluogo isontino, Rodolfo Ziberna, al quale abbiamo chiesto come la città si stia preparando al grande evento.


Quali sono gli obiettivi da raggiungere entro il 2025?

"Il nostro obiettivo non è solo quello di realizzare i 600 eventi in programma, ma quello di arrivare al 2035, al 2045, al 2055 modificando, attraverso la cultura a 360 gradi, un intero territorio, offrendo un futuro di coesione e integrazione internazionale ai nostri figli e ai nostri nipoti e a quelli di tutta Europa.

Gorizia e nuova Gorica, sono terre di confine. Quali sono le maggiori difficoltà nel gesitre un evento così "centralizzante" ?

Possiamo essere un esempio per altre realtà: se ci siamo riusciti qui, dove a causa delle tragedie del XX secolo le condizioni erano le peggiori, senza dubbio possono farcela anche quelle altre zone in Europa che soffrono l'essere territori di confine. Inoltre noi facciamo i conti, soprattutto in questo momento storico, con le diversi leggi dei due Stati. Ad esempio, per la gestione della pandemia: tante persone vivono da una parte del confine, ma studiano o lavorano dall'altra. Le norme son diverse e la gestione è complessa, ma ce la mettiamo tutta. Vogliamo dare un segnale di impegno e coesione.

Una vittoria per Gorizia, questa nomina...

Non solo: per tutta la Regione. Il Friuli Venezia Giulia trarrà beneficio e crescita da questa opportunità e le distanze da noi sono tali da permettere spostamenti da una città all'altra senza problemi, dal Veneto alla Slovenia. È un'opportunità che segnerà positivamente il futuro delle due città ma anche ti tutto il territorio.

Parliamo di eventi. Che succederà?

Gli eventi sono 600, ma la cosa sorprendente è che già per il 2022 abbiamo tantissime richieste di partnership per eventi culturali, anche da parte di altre regioni italiane. Sono arrivate già 65 richieste di iniziative culturali che ci vogliono partner. E tutti i grandi eventi che si terranno in Friuli Venezia Giulia, se avranno anche una sede a Gorizia, otterranno maggiori risorse.

C'è già grande fermento, quindi...

Fermento, entusiasmo e lavoro. Una vivacità non attesa così presto. Ma posso dire che, sul piano degli eventi culturali, Gorizia sarà una vetrina del meglio del Friuli Venezia Giulia.

Diceva "lavoro". State già adeguando la città?

Certamente: ci saranno tanti spazi preposti e due grandi aree dedicate: un palazzetto dello Sport per 7000 persone, convertito in luogo per manifestazioni, con caratteristiche specifiche e uniche nel territorio che va da Padova a Lubiana, e un ex mercato coperto di 1.800 m2 con due livelli di parcheggio che sarà una vera e propria agorà per ospitare diversi tipi di eventi.

E i vostri vicini? Anche Nova Gorica è già in opera?

Certamente. Stiamo lavorando insieme e collaboriamo con entusiasmo a questo progetto comune. Ad esempio: insieme al sindaco, Klemen Miklavič, abbiamo dato il via a una pista ciclabile transfrontaliera di 14 km che mira alla definizione di una nuova identità turistico-ricreativa volta all'unione delle due città e che, una volta conclusa, sarà inserita all’interno di un circuito molto più grande: da un lato ci si potrà spingere fino a Merna e, dall’altro, immettersi nella Salcano-Bovec o nella strada che collega Gorizia a Grado.

Ci tengo a dire che siamo due città distinte che vogliono crescere insieme.

Appuntamento per il 2025, allora...

Vi aspettiamo! Chi verrà nel mese di gennaio, troverà anche la nostra "Rosa di Gorizia" (ride ndr).

Un omaggio con un fiore locale?

No! E' un pregiatissimo radicchio rosso, presidio slow food. Un prodotto esclusivo del Friuli Venezia Giulia, in coltivazione limitata, che arricchisce le nostre tavole da oltre due secoli.

Perché la cultura, passa anche dalle tradizioni culinarie...


Gorizia e Nova Goriza. Piazza della Transalpina Getty
Gorizia e Nova Goriza. Piazza della Transalpina