Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori? Si potrebbe aggiungere anche inventori, stando ai dati pubblicati dall’ European Patent Office (EPO), secondo cui le domande di brevetto italiane nel 2020, sono state 4.465. Il 5,3% in più dell’anno precedente, secondo l’analisi effettuata da Unioncamere–Dintec.
Sarà per la globalizzazione, la competitività internazionale o persino, forse, per i periodi di lockdown, ma l’Italia è sempre più innovativa, concentrata sulla ricerca e capace di produrre brevetti a livello europeo.
“I dati sui brevetti italiani in Europa – ha specificato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete - dimostrano che il nostro Paese ha una capacità di innovazione importante, non solo nei settori ad alta intensità di conoscenza ma anche in quelli tipici dell’Italian style”.
Il campo delle “necessità umane” (cioè i settori che vanno dall’agricoltura all’abbigliamento, passando per il tabacco e lo sport) e quello delle “tecniche industriali e trasporti” (cioè il manifatturiero e industria automobilistica) sono quelli che assorbono più della metà della capacità innovativa made in Italy e hanno registrato un +10% rispetto al 2019 (1.033 brevetti pubblicati nel 2020, contro i 935 dell’anno precedente), ma gli incrementi maggiori riguardano soprattutto i settori che rendono l’Italia famosa nel mondo: +53% , infatti, per le innovazioni dei prodotti tessili e la carta (passati da 75 a 114).
Dal 2008, i brevetti nostrani sono circa 52mila e quasi l'80% si deve a imprese, enti di ricerca e persone fisiche residenti al nord: con 1.506 brevetti, la Lombardia è la Regione più “innovativa”, seguita da Emilia Romagna (con 703 domande di brevetti), Veneto (con 596) e Piemonte (480). Milano, Torino, Bologna, Roma e Treviso sono invece le province che hanno presentato il maggior numero di domande.
L’indagine di Unioncamere evidenzia, inoltre, che un brevetto su 5, di quelli pubblicati nel 2020, riguarda le Ket, cioè le tecnologie che la Commissione Europea ha definito “abilitanti a tutti gli effetti”: micro/nanoelettronica, nanotecnologia, fotonica, materiali avanzati, biotecnologia industriale e tecnologie di produzione avanzate.