Sapeva delle difficoltà e i suoi "no" a un secondo mandato avrebbero dovuto essere, forse, uno stimolo per il Parlamento e la Politica tutta. Lo aveva manifestato più volte e in modi diversi il desiderio di tornare a ottant'anni a una "vita normale", pur rimanendo uomo delle Istituzioni. La casa affittata a Roma e la decisione di restare nella capitale. Desideri lineari, legittimi, chiari, confermati dalle foto del camion dei traslochi e dagli scatoloni, immortalati dal portavoce Giovanni Grasso, posizionati al centro della stanza pronti a raccogliere i documenti nel suo studio al Palazzo del Quirinale.
Allo scadere del mandato, Mattarella lascia Roma e visita Palermo. La sua uscita pubblica per andare a Messa è un bagno di folla. Nella centrale via Libertà, dove ha casa, rimbomba "Grazie Presidente". In tanti cercano di salutarlo, da "normale cittadino", in pochi riescono. Tra loro c'è una bimba di otto anni, accompagnata dalla madre, che lo insegue da tempo. Parentesi piacevoli per Mattarella che in Sicilia gestisce le varie fasi del trasloco palermitano, decidendo cosa portare nella nuova casa presa in affitto nella capitale.
Passano sei giorni e la Politica inciampa. I nomi dei quirinabili proposti dal centrodestra "bruciano" uno dietro l'altro: Marcello Pera, Letizia Moratti, Carlo Nordio, Elisabetta Belloni, Sabino Cassese, Pierferdinando Casini, Mario Draghi sono i nominati resi noti. Eclatante la candidatura bocciata in Aula della seconda carica dello Stato Maria Elisabetta Alberti Casellati. È l'atto conclusivo di una corsa alle "Presidenziali" accesa dalla proposta Silvio Berlusconi, mai sottoposta al voto. Altre personalità non raccolgono consensi: Giuliano Amato, Paolo Maddalena e Andrea Riccardi.
La conclusione è il Mattarella bis. Il premier Mario Draghi ci mette del suo: "Resti per il bene e la stabilità del Paese", rientrato a Roma Mattarella incontra i capigruppo della maggioranza e li rassicura: "Il Presidente ci ha detto che aveva altri piani per il suo futuro, ma vista la situazione si è messo a disposizione". È il via libera. All'ottava votazione 759 voti confermano il bis. È la seconda volta nella storia della Repubblica.
Rielezione che scatena l'ironia. Sui social i meme si rincorrono, su WhatsApp gli utenti si scatenano. Anche personaggi legati alla politica scherzano. È il caso di Guido Crosetto, candidato di bandiera di Fratelli d'Italia "onorato e commosso" durante le elezioni quirinalizie da 114 voti: "Casa zona Parioli, referenziatissimo, subaffitta per 7 anni. No b&b". Il riferimento è all'ennesimo trasloco del Presidente Mattarella. Perché oltre al camion partito da Palermo, c'è un altro furgone che riprende gli scatoloni già trasportati dal Quirinale alla casa di Roma. Così i pacchi tornano indietro.
"Secondo me Mattarella non se l'aspettava, era convinto di dover lasciare, però da uomo politico navigato probabilmente metteva in conto le difficoltà che ci sarebbero state tra i vari schieramenti per giungere a un accordo", dice all'Adnkronos Calogero Mannino ex Dc e più volte ministro della Repubblica. "Avrà valutato che nessuno degli schieramenti aveva da solo la maggioranza e che all'incrocio c'era soltanto il suo nome, la sua riconferma. La storia degli scatoloni, lui che torna a Palermo - conclude Mannino - è perfettamente credibile".
Nel frattempo c'è curiosità e mistero sul camion partito da Palermo, diretto a Roma. E della casa in affitto nella capitale cosa ne sarà?