Le proteste per l'aumento del gas

Kazakistan in stato di emergenza, il comune di Almaty assaltato. Il governo si è dimesso

Caos nella capitale finanziaria. Il presidente Tokayev proclama il coprifuoco e invita alla prudenza. Oltre 200 gli arresti eseguiti. Civili picchiati per strada. Il presidente chiede l'intervento militare di Mosca

Kazakistan in stato di emergenza, il comune di Almaty assaltato. Il governo si è dimesso
AP Photo/Vladimir Tretyakov
Kazakistan, proteste e scontri al centro di Almaty per l'aumento dei prezzi del gas

Proseguono le feroci proteste per l'aumento dei prezzi del gas in Kazakistan. A Almaty, capitale finanziaria del Kazakistan, i manifestanti hanno assaltato e occupato l'edificio del Comune rompendo i vetri e riuscendo a entrare nell'ufficio del sindaco. Da ieri la polizia kazaka ha più volte lanciato granate stordenti sul migliaio di manifestanti scesi per le strade.

Otto tra soldati e agenti di polizia sono morti durante le proteste di oggi in Kazakistan contro il caro gas e altri 317 sono rimasti feriti. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Nur Sultan.

I dimostranti si erano radunati in una piazza della città e si stavano dirigendo verso il principale edificio dell'amministrazione locale.  Secondo la polizia, che ha messo in campo la Guardia nazionale e l'esercito, ci sono "estremisti" in azione e che hanno preso il sopravvento, picchiando diverse centinaia di civili. Il presidente Kassym-Jomart Tokayev cavalca la versione delle forze dell'ordine, sostenendo che ci sono persone manovrate da "potenze straniere" che vogliono "far saltare la stabilità" nel Paese, e "frantumare l'unità" del popolo. 

Anche a Aktobe, una delle città maggiormente interessate dalle contestazioni, i manifestanti hanno assaltato la sede del Comune e, non trovando alcuna resistenza da parte delle forze dell'ordine che si sono schierate con loro, sono riusciti a occupare l'edificio. Un video postato da Russia Today mostra un gruppetto di contestatori sventolare bandiere e congratularsi in quella che sembra l'aula dell'assemblea comunale. I media locali hanno riportato che gli agenti di polizia si sono rifiutati di arrestare i manifestanti e che non li hanno nemmeno respinti. "Gli agenti hanno affermato di essere dalla parte della gente", si legge sul sito Orda.kz. Un video postato su Telegram mostra agenti fuori dalla sede del Comune che non respingono in alcun modo i manifestanti.

Negli incidenti di questi ultimi giorni persone sono state arrestate oltre 200 e 95 agenti sono rimasti feriti. I manifestanti "si sono lasciati andare a provocazioni", bloccando strade e traffico e "disturbando l'ordine pubblico", secondo quanto si legge in un comunicato il ministero dell'Interno. A seguito dei disordini, riferisce il Guardian, il governo ha rassegnato le dimissioni e il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha nominato Alikhan Smailov primo ministro ad interim. Smailov è stato in precedenza il primo vice premier.

La Farnesina segue costantemente l'evoluzione della situazione in Kazakistan insieme all'ambasciata d'Italia a Nur-Sultan, che rimane pienamente operativa.

Media e internet difficili da raggiungere

Vari siti web d'informazione del Paese dell'ex Repubblica Sovietica,sono diventati inaccessibili, mentre il sito di monitoraggio globale di internet Netblocks ha rilevato che nel Paese è in corso un diffuso blackout del servizio.

Le dimissioni del governo kazako

Ieri il presidente kazako, Kassym Jomart Tokayev, dopo aver accettato le dimissioni del governo per cercare di evitare disordini legati alla protesta contro l’aumento dei prezzi dell’energia, ha proclamato lo stato di emergenza dal 5 al 19 gennaio ad Almaty e nella regione petrolifera di Mangystau. Imposto anche il coprifuoco notturno. Il presidente kazako si è rivolto alla popolazione in un video postato sui social network per invitare alla "prudenza" e a "non cedere alle provocazioni".

Un comunicato pubblicato sul sito web presidenziale questa mattina ha ufficializzato l'accettazione da parte di Tokayev delle dimissioni del gabinetto guidato dal primo ministro Askar Mamin. Il vice primo ministro Alikhan Smailov svolgerà il ruolo di primo ministro ad interim fino alla formazione di un nuovo gabinetto.

La città sud-orientale di Almaty, la capitale finanziaria del Kazakistan, era nel caos dalla fine di martedì, quando la polizia ha sparato gas lacrimogeni e granate stordenti per sedare i disordini iniziati nell'ovest del paese per un aumento dei prezzi locali del gas di petrolio liquefatto (GPL).Un coprifuoco sarà in vigore in entrambi i territori dalle 23:00 alle 7:00 locali.

Un giornalista dell'AFP ad Almaty ha visto la polizia sparare granate stordenti e gas lacrimogeni su una folla disorganizzata di oltre cinquemila persone che cresceva di dimensioni mentre i manifestanti marciavano per le strade centrali gridando slogan antigovernativi e attaccando veicoli. I manifestanti hanno urlato "fuori il vecchio" - un riferimento al predecessore e mentore ancora potente di Tokayev, Nursultan Nazarbayev - e "il governo si dimetta" prima che la polizia entrasse, scatenando scontri con i manifestanti.   In un'altra mossa che sembrava significativa, Tokayev ha nominato un nuovo vice capo del comitato di sicurezza nazionale per sostituire Samat Abish, un nipote di Nazarbayev. Le app di messaggistica Telegram, Signal e WhatsApp erano tutte non disponibili nel paese dell'Asia centrale mercoledì, mentre due siti web di media indipendenti che hanno riportato le proteste sembravano essere bloccati. 

La Russia segue da vicino la situazione

"Stiamo seguendo da vicino la situazione in Kazakistan": lo ha affermato il ministero degli Esteri russo aggiungendo che al momento "non vi sono informazioni di cittadini russi feriti" nei disordini scoppiati in alcune città per l'aumento dei prezzi del gas. La Russia e il Kazakistan hanno un profondo legame storico: il Paese dell'Asia centrale è una ex repubblica sovietica.


Il presidente chiede l'intervento militare di Mosca

Il presidente del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev, ha chiesto l'aiuto della Russia e dei Paesi suoi alleati per reprimere le proteste in corso nel Paese. Tokayev, ha affermato che il Paese è sotto attacco da parte di gruppi "terroristici".