A distanza di 8 mesi dalla scomparsa dell'ex vigilessa di Temù

La morte di Laura Ziliani: soffocata e poi seppellita

È stata depositata la relazione del medico legale: Laura è stata soffocata dopo esser stata stordita con "un composto dall’azione ansiolitica", poi sepolta. Restano in carcere le figlie e il fidanzato della maggiore: sono accusati di omicidio

La morte di Laura Ziliani: soffocata e poi seppellita
ANSA/FACEBOOK LAURA ZILIANI
Laura Ziliani

Laura Ziliani sarebbe stata soffocata e poi seppellita. Nero su bianco, senza nessuna sorpresa rispetto a quanto era già emerso nei mesi scorsi, ma per la prima volta ottiene ufficialità. L’ex vigilessa di Temù non si è né suicidata né è morta per cause naturali. Laura Ziliani è stata uccisa. 

Sono le conclusioni a cui è giunto il medico legale Andrea Verzeletti, responsabile dell’Istituto di medicina legale al Civile di Brescia.

Dopo 8 mesi dalla sua scomparsa 

Un punto fermo che viene messo a distanza di oltre otto mesi da quell’8 maggio scorso, quando Laura, 55 anni, è scomparsa dalla sua casa di Temù, in Val Camonica, e a distanza di cinque mesi da quando il suo corpo senza vita è stato ritrovato riverso sul terriccio vicino al fiume Oglio. Era l’8 agosto dello scorso anno. 

Le attenzioni degli inquirenti sulle figlie e il fidanzato della maggiore

Da subito le attenzioni degli inquirenti si concentrano sulle figlie della Ziliani, Silvia e Paola Zani, 26 e 19 anni, e sul fidanzato della maggiore Mirto Milani, 27 anni. Un rapporto particolare li lega, un menage à trois, si legge sulle carte dell'inchiesta. Bisognerà aspettare un mese e mezzo, poi la svolta nelle indagini. I tre vengono arrestati con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Soffocata dopo esser stata narcotizzata

Laura è stata soffocata dopo esser stata stordita, dicono gli inquirenti e lo confermano i risultati dell’autopsia: è stata narcotizzata con “un composto dall’azione ansiolitica e ipnoinduttrice”, sul suo corpo, infatti, non sono state rilevate lesioni e fratture. Laura, in quel momento, era incapace di opporre resistenza. 

Laura è stata seppellita, il suo corpo ben conservato

Un altro dettaglio emerge poi: quando il suo cadavere è stato rinvenuto dopo mesi di ricerca era in buone condizioni, che solo una conservazione del corpo avrebbe potuto garantire. Dove, non è ancora noto.

I depistaggi, le menzogne e le intercettazioni 

I tre ragazzi, infatti, hanno sempre mantenuto il silenzio sulla vicenda, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Le tracce lasciate, però, oltre ai depistaggi e alle intercettazioni, hanno convinto gli inquirenti a procedere con l’accusa nei loro confronti: a partire dal cellulare di Laura, da cui non si separava mai, ritrovato nella cantina di casa. 

Ma anche i cellulari delle figlie portati ai carabinieri solo dopo averli formattati, per non parlare della boccetta di un potente ansiolitico, mai utilizzato dalla donna, ritrovato pieno solo per un terzo. 

Il movente: l’eredità 

E, non per ultimo, le intercettazioni, che rivelerebbero anche il movente, quello economico, in una parola: l’eredità. A tal punto che venti giorni prima della scomparsa della madre “in circostanze misteriose”, le figlie Paola e Silvia “si congratulavano l’una con l’altra per il denaro che di lì a breve avrebbero incassato, così da riuscire a dare l’anticipo per una vettura nuova e probabilmente anche per un viaggio”, come scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare.