Dopo 12 anni di iter giudiziario

Mafia, assolto in Appello l'ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo

Per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa assolto “perché il fatto non sussiste”, circa la corruzione elettorale “per non aver commesso il fatto”

Mafia, assolto in Appello l'ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo
Ansa
Raffaele Lombardo in tribunale

La Corte d’Appello di Catania ha assolto l’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale.

Dopo dodici anni di iter giudiziario, oggi il collegio del secondo processo d’Appello presieduto da Rosa Castagnola ha stabilito che Lombardo è assolto per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa “perché il fatto non sussiste” mentre per quanto riguarda la corruzione elettorale “per non aver commesso il fatto”.

La Procura, con i Pm Sabrina Gambino e Agata Santonocito, aveva chiesto la condanna di Raffaele Lombardo a sette anni e quattro mesi di reclusione.

L’inchiesta, dopo due sentenze ‘contrastanti’ e un annullamento con rinvio della Cassazione, si basa su indagini dei carabinieri del Ros di Catania su rapporti tra politica, imprenditori, ‘colletti bianchi’ e Cosa nostra. Per la Procura Lombardo avrebbe favorito clan e ricevuto voti alle regionali del 2008, quando fu eletto governatore.

Al centro del processo, infatti, proprio i presunti contatti di Raffaele Lombardo con esponenti dei clan etnei che l’ex governatore ha sempre negato sostenendo di avere “nuociuto alla mafia come mai nessuno prima di me”, di “non avere incontrato esponenti” delle cosche e di avere “sempre combattuto Cosa nostra”.

Per questo i suoi legali, gli avvocati Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello, hanno chiesto l’assoluzione del loro assistito “perché il fatto non sussiste”.

Nel primo processo d’Appello, annullato con rinvio dalla corte di Cassazione, Lombardo era stato condannato per la sola corruzione elettorale a 2 anni e sei mesi.

Oggi pomeriggio l’ex governatore non era in aula al momento della lettura del dispositivo per partecipare al funerale di un amico.

“L’ho sentito al telefono, era contento, era contento...”, ha detto Maria Licata, la legale di Raffaele Lombardo dopo la sentenza. Ora “bisogna attendere il deposito delle motivazioni per capire meglio il percorso logico seguito dalla Corte”, ha precisato l’avvocatessa.