La crisi

Mosca sposta 100mila soldati al confine ucraino, dietro lo spettro anche di un'invasione "digitale"

Le manovre cominceranno a febbraio, ha fatto sapere Minsk, e si terranno vicino il confine occidentale, ma secondo Bruxelles "ci sono altri modi per destabilizzare il paese" e l'ex presidente Poroshenko torna a Kiev rischiando l'arresto

Mosca sposta 100mila soldati al confine ucraino, dietro lo spettro anche di un'invasione "digitale"
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Membri dell'Unità di difesa territoriale di Kiev

Mosca riprende ad ammassare uomini e mezzi al confine ucraino. I soldati, almeno 100 mila, sono già là e si spostano in Bielorussia mostrando i muscoli, per esercitazioni militari congiunte, con carri armati e altre armi pesanti, spostamenti che traducono la minaccia di un'invasione imminente. Le esercitazioni chiamate 'Determinazione Alleata', cominceranno a febbraio, ha fatto sapere Minsk e si terranno vicino il confine occidentale bielorusso, i confini polacchi e lituani e il fianco meridionale alla frontiera con l'Ucraina.

"Fateci sapere la data esatta, comunicatecela, in modo che non ci rimproverino che schieriamo le truppe all'improvviso", ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, annunciando che il suo Paese e la Russia svolgeranno esercitazioni militari congiunte tra pochi giorni al confine occidentale della Bielorussia e nel sud del Paese.

Oggi, a Mosca, prove di diplomazia tra il nuovo corso tedesco e il Cremlino nell'incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e Annalena Baerbock, ministro degli Esteri tedesco, in visita nella capitale russa dopo i colloqui avuti ieri a Kiev. La Russia "ora attende risposte, come ci era stato promesso, per continuare i negoziati", ha dichiarato Lavrov chiedendo "garanzie di sicurezza" alla Nato e agli Usa prima di continuare i colloqui.

Mosca si aspetta una risposta scritta mai ancora arrivata, chiede garanzie vincolanti sul fatto che la Nato non accoglierà come membro l'Ucraina o altre nazioni ex sovietiche, e che non vi posizionerà armi e forze. Washington che con gli alleati ha già respinto richieste di incontri a Ginevra e Bruxelles e accusa il Cremlino di azioni strumentali contro Kiev.

Intanto Blinken è già a Kiev, per mostrare il sostegno di Washington. Il segretario di Stato sarà poi giovedì a Berlino, per colloqui con Gran Bretagna, Francia e Germania sulla crisi Ucraina e domani è atteso dal presidente Zelensky.

Baerbock rammenta a tutti un altro aspetto non da poco nella contesa del territorio "Se la Russia utilizzerà l'energia come un'arma, ci saranno conseguenze anche per il gasdotto Nord Stream 2". Lei ci mette la faccia e dice che "Non ci sono alternative a relazioni stabili tra Mosca e Berlino, le relazioni con la Russia sono molto importanti per il nuovo governo tedesco e per me personalmente", anche se, riguardo all'assembramento di truppe russe al confine, non manca di sottolineare che "è davvero difficile non interpretarlo come una minaccia". 

A infittire il numero degli attori preoccupati per l'imminente minacciosa invasione c'è anche l'ex presidente ucraino Petro Poroshenko, che ieri è tornato a Kiev, nonostante sia a rischio arresto immediato e giurando di voler aiutare il governo a proteggere il Paese. Atterrato nella capitale ucraina da Varsavia, Poroshenko a cui è stato subito sottratto il passaporto è stato accolto da numerosi sostenitori. Presidente dal 2014 al 2019 - in patria è accusato di alto tradimento. È sospettato di aver aiutato le autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, in Donbass, a vendere carbone a Kiev per un valore di circa 1,5 miliardi di grivnie (54 milioni di dollari) tra il 2014 e il 2015, aiutando così quelle che le autorità ucraine ritengono "organizzazioni terroristiche". Se condannato per tradimento, rischia fino a 15 anni di carcere. 

Aveva lasciato l'Ucraina a dicembre. Cinquantasei anni, l'ex capo di Stato è uno degli uomini più ricchi del Paese. È stato eletto presidente dopo che la Russia ha annesso la penisola della Crimea, nel 2014, e quando i combattimenti si sono intensificati tra le truppe di Kiev e i separatisti sostenuti da Mosca nell'Est del Paese. Nel 2019 è stato sconfitto alle presidenziali da Volodymyr Zelensky, un comico che all'epoca senza precedenti esperienze politiche. Poroshenko è ora un membro del parlamento e leader del partito di opposizione, Solidarietà Europea. 

Per lui la procura ucraina ha chiesto una cauzione di 35 milioni di dollari. La decisione del tribunale è attesa per domani. "Non abbiamo vinto la guerra, neanche una battaglia ma abbiamo mantenuto le nostre posizioni", ha affermato Poroshenko, parlando a centinaia di suoi sostenitori riuniti fuori dal tribunale.

Un attacco massiccio all'Ucraina non è lo scenario più probabile. Ci sono altri modi per destabilizzare il paese come ad esempio nella sfera digitale

Josep Borrell - Alto rappresentante per gli affari esteri Ue

In Europa c'è forte preoccupazione per quella che può rivelarsi una nuova Crimea. "La situazione è molto, molto grave", ha detto Olaf Scholz a Madrid, durante una conferenza insieme al premier spagnolo Pedro Sanchez. A detta del cancelliere tedesco, "un'aggressione militare contro l'Ucraina avrebbe conseguenze gravose sia dal punto di vista politico che da quello economico". Per questo, ha aggiunto, "è il nostro compito fare tutto il possibile affinchè un tale sviluppo, che farebbe soffrire tutti, sia scongiurato".

Sulla questione della sicurezza esterna "il Parlamento europeo ha sempre avuto una posizione forte, non si fa dividere dai dittatori", ha dichiarato la neo presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, rispondendo a una domanda su Bielorussia e Ucraina.

"Il Parlamento europeo ha sempre avuto una posizione forte, non si fa dividere dai dittatori"

Roberta Metsola, neo presidente del Parlamento europeo

Ma anche dal Cremlino si dicono preoccupati e definiscono "estremamente pericolosa" la fornitura di armi all'Ucraina da parte della Nato, dopo che ieri il ministro della difesa britannico Ben Wallace aveva annunciato che il suo paese avrebbe consegnato alle forze di Kiev sistemi anticarro in risposta a quello che ha definito il "comportamento sempre più minaccioso della Russia". 

"Sono preoccupato per l'inflazione e per ciò che vediamo intorno all'Ucraina. L'evoluzione di questi movimenti in aggressione sarebbe inaccettabile per l'Unione europea. Questo non è un problema che riguarda la Russia e gli Stati Uniti, questo è un problema che riguarda e coinvolge l'intera Unione europea", dice il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni.

A esortare la Russia a non "invadere" l'Ucraina c'è anche la Turchia di Erdogan: "La Russia dovrebbe riesaminare la situazione mondiale e la propria situazione per fare questo passo", ha detto il capo di Stato turco ai giornalisti dopo una visita ufficiale in Albania. 

Eppure quel mostrare i muscoli, al confine con migliaia di uomini e mezzi corazzati, potrebbe "non essere lo scenario più probabile. Ci sono altri modi per destabilizzare il paese come ad esempio nella sfera digitale", ne è convinto l'Alto rappresentante per gli affari esteri Ue Josep Borrell. "Kiev - ha aggiunto ricordando il recente cyber attacco ai danni dell'Ucraina - non ha ufficialmente chiesto assistenza dall'Ue".