Dopo la fumata nera al quinto scrutinio

Salvini dopo una serie di incontri: "Sto lavorando a un accordo per una donna in gamba"

Stamattina oltre 60 grandi elettori di centrodestra non hanno votato per Casellati. Nella sesta votazione il centrodestra si astiene, per giallorossi e Iv scheda bianca. Salvini vede Conte e Letta, poi colloquio con Draghi

"Sto lavorando affinché ci sia un presidente donna e in gamba, non in quanto donna ma quanto persona in gamba". Lo dice Matteo Salvini uscendo dalla Camera. E' l'annuncio in serata del leader della Lega, al termine di una serie di incontri, che pare segnare una svolta nella complicata trattativa tra i partiti per scegliere il nuovo capo dello Stato. La tesi viene rilanciata dal presidente del M5s: "C'è finalmente la possibilità di avere un presidente della Repubblica donna". Così Giuseppe Conte, parlando alle telecamere fuori Montecitorio.

Intanto, è in corso lo spoglio della sesta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica. Si è concluso a ridosso della convocazione dell'aula un nuovo vertice tra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. I giallorossi, come anche Italia Viva hanno deciso di votare scheda bianca. In ogni caso, ai parlamentari di Forza Italia, Lega e Fdi è stata data indicazione di non ritirare la scheda e quindi anche il sesto scrutinio finirà con una fumata nera.

Si guarda però già alla settima votazione, prevista domani mattina alle 9.30: "Abbiamo aperto una trattativa" con Pd, M5s e Leu, ha detto la capogruppo dei senatori di Forza Italia, Annamaria Bernini poco dopo le 17.30. Mezz'ora dopo, si apprende di una riunione tra Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Enrico Letta negli uffici del Movimento 5 stelle alla Camera. Ha detto Letta: "Sono ottimista, non molto ottimista, non esageriamo: stiamo discutendo. Secondo me è molto importante che si sia aperto il dialogo". Aggiunge il segretario dem: "Doveva accadere 4 giorni fa, abbiamo buttato via 4 giorni perché il centrodestra ha dovuto fare tutto un giro per arrivare al fatto che i numeri non ci sono per eleggere un presidente. Questo Parlamento così frammentato non può che esprimere un presidente o una presidente che sia oggetto di una larga intesa. Faremo di tutto per trovare rapidamente una buona soluzione".

Le forze di centrosinistra, a quanto si apprende, hanno offerto a Salvini una rosa composta dai nomi di Mattarella, Draghi, Belloni, Casini e Cartabia, che il capo del Carroccio è poi andato a discutere con gli altri partiti della coalizione. Il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, conversando con i giornalisti, ha detto: "Tra questi nomi che mi avete letto, ricordo che quello della Belloni era stato giudicato dalla Meloni come possibile punto di intesa - insieme a quello di Cassese. Quindi, deduco che la Belloni potrebbe per noi essere un nome da valutare". Invece, prosegue, "se vogliono eleggere Draghi hanno nella sua maggioranza hanno i numeri, Fratelli d'Italia è ininfluente". Giorgia Meloni ha scritto su Facebook: "L'Italia ha solo un modo per uscire dal blocco creato da certa politica: elezioni subito per dare alla Nazione un governo degno di questo nome. Dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, la parola torni agli italiani".

Nel pomeriggio il segretario della Lega Matteo Salvini si è visto con il premier Mario Draghi. I due sono stati visti uscire a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro dallo stesso palazzo nei pressi di via Veneto.

Il quinto scrutinio

Oltre 60 franchi tiratori, questa mattina, hanno affossato la candidatura della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: le preferenze raccolte sono state 382, altri 15 voti sono rimasti in casa Forza Italia (otto a Silvio Berlusconi, sette al coordinatore Antonio Tajani). Al magistrato Nino Di Matteo sono andati 38 voti, sette alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, sei a Pierferdinando Casini, tre a Draghi, due alla direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Elisabetta Belloni. Le astensioni, riconducibili a Pd, Cinquestelle e Leu, sono state 406. I grandi elettori presenti sono stati 936 su 1009: 73 quindi gli assenti, in gran parte parlamentari di Italia Viva (sono 44), a cui si aggiungono otto esponenti di centrodestra.

Per tutto lo spoglio Casellati è rimasta seduta accanto al presidente della Camera Roberto Fico: il Pd ha contestato la decisione, definendo "del tutto inopportuno che la presidente del Senato nello spoglio odierno co-presieda lo scrutinio delle schede, di fatto controllando i voti per sé stessa". E ricordando come "nel 1992, quando Oscar Luigi Scalfaro si trovò in analoga condizione, si astenne dal presiedere lo scrutinio lasciando il compito al vicepresidente Rodotà".

A taccuini chiusi, nel centrodestra si riconduce l'esito del voto a malumori dentro Forza Italia per come è stata condotta la partita. Lega e Fratelli d'Italia assicurano di aver votato compattamente. Fratelli D'Italia e Lega assicurano di avere votato compattamente per Casellati: "Guardate tra i centristi e in Forza Italia" per trovare i sabotatori, ha detto Ignazio La Russa, protagonista anche di una schermaglia con il presidente della Liguria Giovanni Toti, con accuse incrociate sulla responsabilità dell'esito del voto.

Per domani sono previsti altri due scrutini (in caso di ulteriori 'fumate nere'), alle 9,30 e alle 16,30.