Chiesa e pedofilia

Ratzinger: "Turbamento e vergogna" per gli abusi sui minori a Monaco

Il segretario particolare monsignor Gaenswein: "Il Papa emerito leggerà attentamente" il rapporto sugli anni in cui fu arcivescovo in Baviera

Ratzinger: "Turbamento e vergogna" per gli abusi sui minori a Monaco
(GettyImages)
Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, si dimise nel 2013

Benedetto XVI esprime "turbamento" e "vergogna" per gli abusi sui minori commessi nella arcidiocesi di Monaco e Frisinga e manifesta la "sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici". Lo ha riferito il segretario particolare del papa emerito, monsignor Georg Gaenswein, riguardo al dossier presentato oggi dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl e commissionato dalla stessa arcidiocesi nel febbraio 2020. Il rapporto, che copre un periodo di quasi 74 anni (dal 1945 al 2019), getta ombre sull'operato del futuro Pontefice, che da arcivescovo di Monaco tra il 1977 e il 1982 non avrebbe bloccato in quattro diversi casi alcuni sacerdoti accusati di abusi.

Joseph Ratzinger "fino a oggi pomeriggio - ha detto monsignor Gaenswein - non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl, che ha più di 1000 pagine, nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo".

Nel corso dei cinque anni in cui a Monaco c'era Ratzinger alcuni abusi sarebbero stati commessi da due religiosi che prestavano assistenza spirituale ai giovani e nei confronti dei quali non si presero provvedimenti. Gli estensori del rapporto ritengono "poco credibile" la versione data dallo stesso Ratzinger per spiegare gli accadimenti, nonostante un'autodifesa condotta "con forza". Anzi, il Papa emerito non avrebbe mostrato "alcun interesse riconoscibile" nell'agire contro i responsabili.

Risale al 1980 il caso di un parroco identificato solo come Peter H., che proprio in quell'anno venne spostato dalla diocesi di Essen e quella di Monaco e Frisinga perché accusato di pedofilia, azioni che poi avrebbe continuato a commettere. Secondo il rapporto, Ratzinger era pienamente a conoscenza dei trascorsi del religioso e non reggerebbe la versione data da lui stesso per cui non sarebbe stato presente alla riunione in cui venne deciso il trasferimento. A detta di Ulrich Wastl, uno degli estensori, al contrario il futuro Papa "molto probabilmente" era a conoscenza di ciò che accadeva nella arcidiocesi e aveva il dovere di "conoscere gli accadimenti".