Medio Oriente

Riecco l'Isis, assalto a un carcere nel Nord-Est della Siria

"Il più grande attacco" dal 2019, secondo le Forze democratiche siriane, che controllano la regione. Almeno 70 le vittime, combattimenti all'interno delle struttura e nei quartieri circostanti

Riecco l'Isis, assalto a un carcere nel Nord-Est della Siria
Ap
Dentro la prigione di Ghweiran ad Al-Ḥasaka proseguono da ore i combattimenti tra miliziani jihadisti e l'organizzazione militare dell'amministrazione autonoma curdo-araba

Non controlla territori da quasi tre anni, ma in Siria Daesh, lo "Stato islamico", non è mai scomparso. Nelle ultime ore ha messo in atto una significativa prova di forza, assaltando il carcere di Ghweiran ad Al-Ḥasaka, città di duecentomila abitanti che fa parte dell'Amministrazione autonoma della Siria del Nord-Est, la regione anche nota come Rojava che nel corso della guerra civile ha guadagnato una parziale indipendenza da Damasco. Nella prigione sono reclusi circa 3000 sospetti militanti di organizzazioni islamistiche armate.

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (un'ong con sede a Londra) sono almeno 70 le vittime dei combattimenti che proseguono dalle prime ore del mattino: 5 sono civili, 40 sono jihadisti, 25 sono combattenti delle Forze democratiche siriane (Sdf), l'organizzazione militare dell'amministrazione autonoma, composta da curdi, arabi e altre etnie. Un giornalista dell'agenzia di stampa curda Hawar è rimasto gravemente ferito durante la copertura degli scontri.

La dinamica

Secondo quanto riferito dalle stesse Sdf, dozzine di combattenti dell'Isis si erano radunati in precedenza in un quartiere vicino e si erano preparati per l'attacco. L'assalto ha avuto inizio con l'esplosione di un'autobomba all'esterno della struttura: immediatamente circa un centinaio di uomini armati hanno aperto il fuoco verso le forze di sicurezza. Al contempo i prigionieri all'interno hanno iniziato a ribellarsi, fino a prendere il controllo di gran parte del carcere, che ora le Forze democratiche stanno cercando di riconquistare. Un centinaio dei detenuti che sono riusciti a fuggire sono stati arrestati, ma molti jihadisti si sono asserragliati nelle case circostanti, usando i civili come scudi umani.

Elicotteri militari statunitensi sono intervenuti a sostegno delle forze curde. Amministrazione autonoma e Usa sono stati alleati durante la lunga riconquista dei territori che Daesh controllava in Siria, ma i rapporti si sono molto raffreddati da quanto l'allora presidente Donald Trump decise di ritirare gran parte dei propri militari dal paese, esponendo il Rojava agli attacchi non solo delle milizie islamiste ma anche delle forze armate della Turchia di Erdogan, che considera organizzazioni terroriste le unità di protezione curde confluite nelle Sdf.

"Questo è il più grande attacco non solo in Siria, ma anche in Iraq e nella regione" dal marzo 2019 , ha detto Farhad Shami, portavoce delle Forze democratiche. Shami ha inoltre riferito che i jihadisti sarebbero guidati da miliziani stranieri, non siriani, molti dei quali parlano dialetti iracheni e sottolineato che tra i detenuti nel carcere ci sono anche pericolosi comandanti dell'Isis.