Tensioni tra i due paesi

Scintille Usa-Russia sull'Ucraina alla vigilia dei colloqui a Ginevra

Il vice ministro degli Esteri russo Riabkov dichiara: "Nessuna concessione. Siamo delusi per i segnali giunti da Washington, ma anche da Bruxelles"

Scintille Usa-Russia sull'Ucraina alla vigilia dei colloqui a Ginevra
Gettyimages
Carri armati russi al confine con l'Ucraina (gettyimages)

Botta e risposta tra Usa e Russia alla vigilia dei colloqui di Ginevra su sicurezza e controllo delle armi, incentrati sul conflitto in Ucraina. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha parlato con l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, sottolineando l'importanza di coordinare le azioni a sostegno della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina e ha ribadito la minaccia di una "risposta severa" contro Mosca in caso di aggressione a Kiev. Non si è fatta attendere la risposta di Mosca, arrivata dal vice ministro degli Esteri, Sergei Riabkov, il quale ha escluso qualsiasi "concessione" agli Usa nel colloqui in Svizzera e ha espresso la "delusione" di Mosca "per i segnali giunti in questi giorni da Washington, ma anche da Bruxelles". Il viceministro degli Esteri Riabkov, che prenderà parte ai negoziati ginevrini, ha dichiarato alle agenzie di stampa russe: "Noi non accetteremo alcuna concessione. E' fuori discussione".

Secondo il New York Times, l'amministrazione Biden e i suoi alleati stanno predisponendo una serie di "dure sanzioni" finanziarie, tecnologiche e militari contro la Russia, che diventerebbero effettive nel giro di "poche ore" in caso di invasione dell'Ucraina. Gli Stati Uniti hanno discusso di recente il piano assieme agli alleati: tra le misure considerate, l'embargo verso Mosca della tecnologia made in Usa e il sostegno militare agli ucraini, che si troverebbero impegnati al confine contro l'occupazione russa. Queste manovre, ricorda il quotidiano newyorkese, generalmente non vengono anticipate, ma i consiglieri del presidente Biden hanno l'obiettivo di far capire a Mosca a cosa andrà incontro se dovesse passare dalle minacce alle vie di fatto nelle prossime settimane.  

Gli incontri a Ginevra verranno condotti, da parte americana, dal vice segretario di Stato, Wendy Sherman, diplomatico di grande esperienza che negoziò l'accordo sul nucleare con l'Iran nel 2015. Da tempo il presidente russo, Vladimir Putin, ha chiesto alla Nato di rinunciare a qualsiasi mira di espansione a Est, e di escludere ufficialmente la possibilità di far entrare tra gli alleati del patto atlantico la stessa Ucraina. Biden ha già detto che su questo punto non è disposto a trattare.   Prima del botta e risposta, il governo Usa aveva fatto trapelare un certo ottimismo in merito ad una possibile "intesa" con Mosca sul dispiegamento di missili in Europa e sulle manovre militari. "Siamo aperti a parlarne perché crediamo che si possano fare progressi, sempre in un contesto di coordinamento con i nostri alleati, ha detto un alto funzionario dell'amministrazione Biden in una telefonata con la stampa a cui era presente anche l'agenzia Efe.  

Il Cremlino ha già annunciato di voler concordare con Washington e con la Nato un nuovo quadro per la sicurezza in Europa, in modo tale che gli Stati Uniti si uniscano alla loro moratoria unilaterale sul posizionamento di missili a corto e medio raggio nel continente e l'Alleanza allontani le sue manovre militari dai confini russi. La fonte americana ha però ribadito che Washington non scenderà a patti sul possibile avvicinamento dell'Ucraina alla Nato.

Nella loro conversazione della scorsa settimana, il presidente Usa, Joe Biden e il suo collega russo, Vladimir Putin, hanno riconosciuto che "ci sono aree in cui si possono compiere progressi significativi" e altre in cui "può essere impossibile arrivare ad un accordo". Sherman e Riabkov guideranno le delegazioni a Ginevra. La priorità della Russia è il dialogo con gli Stati Uniti, ma Mosca ha anche concordato con l'Alleanza Atlantica un vertice a Bruxelles mercoledì prossimo, nell'ambito del Consiglio Nato-Russia.