Sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici

Trieste, morte di Liliana Resinovich: l'autopsia non risolve il mistero delle cause della morte

La donna è morta per “scompenso cardiaco acuto”, non sono stati rilevati “traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso”. A renderlo noto con un comunicato il Procuratore Antonio De Nicolo

Trieste, morte di Liliana Resinovich: l'autopsia non risolve il mistero delle cause della morte
Ansa
Liliana Resinovich

Liliana Resinovich è morta per “scompenso cardiaco acuto”, non sono stati rilevati “traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso”.

È quello che è emerso dall’autopsia, eseguita questo pomeriggio. A renderlo noto con un comunicato il Procuratore Antonio De Nicolo.

Il Procuratore precisa che dunque, per conoscere con attendibilità l’effettiva causa del decesso della donna, sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici, che non saranno disponibili prima di trenta giorni, insieme ad altre investigazioni della Squadra Mobile di Trieste e della Polizia Scientifica.

Il reato ipotizzato resta dunque sequestro di persona a carico di ignoti. Al momento non ci sono, infatti, motivi per ritenere che il decesso sia avvenuto a causa di condotte altrui rispetto a quella del suicidio.  

Domani il magistrato titolare del procedimento, Maddalena Chergia, emetterà il nulla osta al seppellimento della salma.

Nessun segno, dunque, sul corpo della donna. Intanto il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, che oggi ha riconosciuto il cadavere della moglie attraverso delle fotografie che gli sono state mostrate in questura (dopo il fratello e una cugina di lei), ha spiegato di non aver “visto traumi”.

“È un momento troppo forte - ha aggiunto – l’ho trovata senza espressione. Sono rimasto alla Polizia a parlare con loro, mi hanno chiesto che farmaci usava. Ma non ne prendeva, solo io per il cuore. Poi siamo venuti qui a casa con le chiavi per vedere se ‘quelle trovate’ erano le chiavi di Lilly, poi siamo andati via”.

“Bisognerà capire cosa è successo – ha detto ancora il marito -. Non ho nessuna idea, solo la certezza che lei non c'è più. Ho fiducia nella polizia e negli inquirenti. Non mi hanno detto di non allontanarmi, ho trovato un ambiente tranquillo e non ostile”.

Ha anche aggiunto di aver incontrato un avvocato: “È disposto ad aiutarmi, ma non ho soldi. Se dovesse servirmi ha detto che mi aiuterà”.