Alta Corte di Londra

Assange potrà ricorrere in appello contro l'estradizione negli Stati Uniti

In caso contrario la richiesta di estradizione nei confronti del fondatore di Wikileaks sarebbe stata inoltrata

Assange potrà ricorrere in appello contro l'estradizione negli Stati Uniti
(Getty Images)
Julian Assange in un n veicolo della polizia al suo arrivo alla Westminster Magistrates court l'11 aprile 2019 a Londra, in Inghilterra.

L’ Alta Corte di Londra concede al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che rischia di essere estradato a breve negli Stati Uniti, di ricorrere in appello.


Gli Stati Uniti accusano il giornalista australiano di spionaggio e di avere diffuso, dal 2010, più di 700.000 documenti riservati sulle attività militari e diplomatiche americane, in particolare in Iraq e Afghanistan.

Assange rischia fino a 175 anni di carcere e la giustizia britannica si era inizialmente pronunciata in suo favore, quando la giudice Vanessa Baraitser – circa un anno fa - si era opposta alla consegna del giornalista alle autorità statunitensi, e aveva argomentato la propria decisione parlando di “rischio di suicidio”. Washington però, a dicembre, era riuscita a far ribaltare la decisione, fornendo agli alti giudici britannici “rassicurazioni rispetto alle preoccupazioni del giudice”.

Dopo questa posizione, gli avvocati di Assange avevano quindi deciso di presentare istanza di ricorso, possibilità che i giudici avrebbero dovuto concedere e per la quale si sono da poco espressi in modo favorevole. 

In caso di rifiuto, il fondatore di Wikileaks avrebbe rischiato di vedere affievolite le sue ultime armi difensive e la richiesta di estradizione nei suoi confronti sarebbe stata inoltrata: “Salvo ricorso in appello, la persona ricercata deve essere estradata entro 28 giorni dalla decisione della Segreteria di Stato di disporre l’estradizione”, si sottolinea sul sito del Governo. Ma il ricorso in appello è stato concesso e blocca la procedura.