Ancora assediato il più importante valico di frontiera tra i due paesi

Canada, la protesta dei camionisti no-vax blocca gli Usa. Stimati danni da 300 milioni al giorno

Toyota e Ford chiudono le fabbriche, Fiat Chrysler annuncia ritardi nella produzione in Ontario. Parigi e Bruxelles, prossimi obiettivi della manifestazione del "convoglio della libertà", la vietano

Canada, la protesta dei camionisti no-vax blocca gli Usa. Stimati danni da 300 milioni al giorno
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I camionisti bloccano la frontiera sull'Ambassador Bridge

Non solo Canada, adesso la protesta “Freedom convoy”, convogli della libertà, dei camionisti contro l'obbligo vaccinale sta paralizzando gli Stati Uniti, dove i camion hanno bloccato almeno due valichi di accesso: quello tra l'Ontario e Detroit e quello tra lo stato di Alberta e il Montana, mettendo a rischio il flusso di persone e merci, con conseguenze negative soprattutto per l'industria automobilistica in Michigan.

Infatti, Ford e Toyota hanno annunciato la loro chiusura temporanea e anche il gruppo Stellantis, che controlla Fiat Chrysler, ha annunciato ritardi nella produzione in Ontario, a causa della mancanza di pezzi. E, mentre la città canadese è ormai fuori controllo, si stima che la paralisi del commercio stia causando una perdita di circa 300 milioni di dollari al giorno, perché a causa della protesta non arrivano componenti necessari alle fabbriche.

L’esempio di Ottawa ha ormai coinvolto altre città del Paese. Bloccato anche il più importante valico di frontiera dove passa circa un quarto del commercio tra le due nazioni. Lì è stato organizzato il “People's Convoy”, un convoglio di mezzi pesanti che si radunerà il 4 marzo in California per poi dirigersi verso la capitale americana. Online già circolano messaggi per organizzare la cosa e riuscire a bloccare diverse città.

La polizia di Ottawa, che minaccia di arrestare tutti i partecipanti al blocco stradale, ha inviato ai camionisti no-vax un messaggio: “È un reato ostacolare, interrompere o interferire con il legittimo uso di una proprietà, dovete immediatamente cessare questa attività illegale o sarete arrestati”.

Anche in Europa ci si prepara all'assedio, e Parigi, nel frattempo, vieta la manifestazione di camion e auto che si riproponeva di bloccare, domani, la capitale francese ed è stato ricordato che ostacolare la circolazione può essere punito con pene fino a due anni di carcere, una multa di 4.500 euro, il sequestro del veicolo, il dimezzamento dei punti della patente e la sospensione della stessa per tre anni. Chi organizza una manifestazione vietata rischia fino a sei mesi di carcere e 7.500 euro di multa, chi vi partecipa, 135 euro.

Alcuni convogli, a quanto riferiscono i media francesi, sono già partiti da Nizza, Bayonne e Perpignan e una parte dei manifestanti no-vax e no-pass punta a una “convergenza europea” a Bruxelles che però, allineata con Parigi, vieta la manifestazione, la cui organizzazione è già presente sui social da giorni. 

Dopo Francia e Belgio, anche l'Austria ha vietato le manifestazioni dei "Convogli della Libertà" previste sabato e ispirate alla protesta dei camionisti canadesi contro l'obbligo vaccinale per i trasporti transfrontalieri. Alcune centinaia di veicoli erano attesi nel centro di Vienna e le forze dell'ordine che intendessero bloccare le principali arterie della città. Secondo la polizia sarebbe inoltre "inaccettabile" se, come a Ottawa, i dimostranti violassero la quiete pubblica con incessanti colpi di clacson.

I camionisti bloccano la frontiera sull'Ambassador Bridge Getty
I camionisti bloccano la frontiera sull'Ambassador Bridge