Palazzo Chigi

Il governo approva il nuovo decreto legge su quarantena e green pass. Draghi: "Pronti a riaprire"

I ministri della Lega non partecipano al voto: quelle norme "discriminano i bambini non vaccinati"

Il governo approva il nuovo decreto legge su quarantena e green pass. Draghi: "Pronti a riaprire"
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Mario Draghi

Il decreto con le nuove norme anti-Covid riguardanti la scuola, lo stop alle restrizioni per i vaccinati in zona rossa e la durata del Green pass è stato approvato dal Consiglio dei ministri.

Nella bozza del decreto, composto da sei articoli, si legge che "nelle scuole secondarie di primo grado (le scuole medie), nelle scuole secondarie di secondo grado (le superiori) e nel sistema di istruzione e formazione professionale con un caso di positività accertato tra gli alunni presenti in classe, l'attività didattica prosegue per tutti in presenza con l'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 da parte degli alunni e dei docenti; con due o più casi di positività accertati tra gli alunni presenti in classe, per coloro che diano dimostrazione di avere concluso il ciclo vaccinale primario o di essere guariti da meno di centoventi giorni o dopo aver completato il ciclo vaccinale primario, oppure di avere effettuato la dose di richiamo, l'attività didattica prosegue in presenza con l'utilizzo di dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2".

"Per coloro che posseggano un'idonea certificazione di esenzione dalla vaccinazione - spiega ancora la bozza - l'attività didattica prosegue in presenza con l'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, su richiesta di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale per i minori e degli alunni direttamente interessati se maggiorenni. Per gli altri alunni si applica la Didattica digitale integrata per la durata di cinque giorni".

Per quanto riguarda la durata del green pass, si legge che "la certificazione verde Covid-19 ha validità a far data dalla medesima somministrazione senza necessità di ulteriori dosi di richiamo".

I ministri della Lega, secondo fonti interne, non hanno partecipato al voto delle nuove norme Covid su Dad e quarantene a scuola, inserite nel decreto approvato in Cdm.

I leghisti hanno spiegato di aver deciso di non votare perché quelle norme "discriminano i bambini non vaccinati".

La preoccupazione del Pd

"Quanto accaduto oggi in Cdm è un atto preoccupante che rischia di aumentare l'instabilità e creare nuova confusione nel Paese". E' quanto affermano fonti del Nazareno. "Noi siamo determinati a sostenere, col massimo dell'impegno e della responsabilità, l'operato del governo, che in questi giorni ha dimostrato di voler rilanciare subito la sua azione riformatrice, nel contrasto alla pandemia e ell'attuazione del Pnrr", aggiungono dal Pd.

Draghi: "L'Italia riapre"

"I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese", aveva detto il premier Mario Draghi aprendo i lavori.

"Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo".

"Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell'evidenza scientifica, e continuando a seguire l'andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti".

Sul tavolo del Cdm ci sono le nuove norme su green pass, scuole e sistema a "zone" contro il Covid. Prevista anche la verifica sull'attuazione del Pnrr.

Diverse sono le decisioni prese dalla cabina di regia sul covid che ha preceduto il Consiglio dei ministri.

Tra queste il green pass dopo la la terza dose ha efficacia senza limiti e chi si è contagiato dopo la seconda dose è equiparato a chi ha fatto il booster.

Per quanto riguarda la scuola, l'orientamento della cabina di regia è che i bambini da 0 a 6 anni andranno in Dad per cinque giorni se in classe ci sono più di cinque casi positivi al Covid.

La Dad - viene spiegato - scatterà per tutti, dal momento che a questa età i bambini non sono vaccinabili e stanno in classe senza mascherina.

Si va, poi, verso la revisione del sistema dei colori delle Regioni con l’introduzione di una norma che per quanto riguarda le zone rosse rimarcherà una distinzione tra chi ha completato il ciclo di vaccinazione e chi non è vaccinato.   

Di fatto, viene riferito, per i vaccinati non ci dovrebbero essere più distinzioni riguardo i colori delle regioni.

Queste nuove misure anti covid su scuola, green pass e sistema delle fasce di colore dovrebbero entrare in vigore da lunedì 7 febbraio. È questa l'indicazione che il governo avrebbe dato a Regioni, province e comuni dopo la cabina di regia prima del Consiglio dei ministri che dovrebbe varare le nuove norme.

La conferenza stampa dei ministri Bianchi e Speranza

Conferenza stampa Bianchi e Speranza frame
Conferenza stampa Bianchi e Speranza

Speranza: "Green pass senza durata per chi ha il booster"

"Si apre una fase consentita dall'altissimo numero di vaccinati e da un quadro epidemiologico che dà segnali incoraggianti: per la prima volta le terapie intensive danno un segno meno. Prolunghiamo la vigenza del green pass dopo il booster, senza porvi limiti, e interveniamo sulle zone rosse: le limitazioni non riguarderanno la popolazione vaccinata".

Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

"Prolunghiamo la vigenza del green pass dopo il booster: oggi è di 6 mesi. La valutazione del governo è di non porre limiti al green pass per chi ha il booster, che oggi conta 34 milioni di italiani".

"Se una regione finisce in zona rossa, le limitazioni connesse non riguarderanno le persone vaccinate". 

"La scuola è il cuore del nostro paese e vogliamo lavorare per ridurre il più possibile la didattica a distanza. Questa è un fase diversa quindi abbiamo deciso che i vaccinati non andranno più in dad e nei pochi casi di dad questa durerà 5 giorni dai 10 attuali".

I cambiamenti riguardano tutti i gradi della scuola: nella scuola dell'infanzia si va in dad con 5 casi; nella primaria si va in dad con 5 casi, ma ci vanno solo i non vaccinati; nella secondaria dopo 2 casi vanno in dad solo i non vaccinati.

"Sulla scuola facciamo scelte forti che danno il senso della nuova fase che stiamo vivendo. È bello che si parte proprio dalla scuola, perché è il cuore del nostro Paese e se dobbiamo far qualcosa dobbiamo farlo nelle scuole. Lavoriamo per ridurre il più possibile la dad. Decidiamo che i vaccinati non andranno più in dad, riteniamo sia giusto che chi si sia vaccinato la possa evitare, nei pochi casi di classi che ricominceranno ad andare in dad di limitare lo spazio temporale da 10 a 5 giorni".

Tampone supplementare per gli stranieri con vaccino diverso

"Quando uno straniero arriva in Italia ora riconosciamo lo status vaccinale del paese di origine della persone e qualora le norme di questo status vaccinale non siano identiche a quelle del nostro paese, chiediamo a quella persone un tampone supplementare per accedere ai nostri servizi che prevedono il green pass. Ciò consentirà la risoluzione di molti problemi e al nostro turismo di avere risposta importante", ha concluso Speranza.

Bianchi: "L'81% dei ragazzi oggi è in presenza"

""La vaccinazione è un elemento di sicurezza". Abbiamo l'81% degli alunni in presenza, il 92% dei docenti e il 93,5% del personale Ata". Lo ha affermato il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, nella stessa conferenza stampa.

"La formazione a distanza non è il male assoluto, nei momenti di difficoltà è stata una grande risorsa e lo sarà anche in futuro se necessario. Non stiamo demonizzando uno strumento fondamentale in questi due anni difficilissimi, ma privilegiamo l'attività in presenza. Bisogna però dare un segno forte: l'elemento di sicurezza è la vaccinazione".

"Stiamo marciando verso una nuova normalità con tutta la cautela che ci deve essere perché il virus c'è ancora ed è significativamente presente, sia nelle scuole che nelle nostre vite".