L'indagine dell'Istituto Piepoli

Covid e pandemia: per bambini e adolescenti +67% del tempo davanti a cellulari e pc

Dalla ricerca è escluso il tempo trascorso in Dad. Tra gli effetti negativi: la perdita del contatto fisico con gli altri (52%), la perdita di contatto fisico con la realtà (45%), una riduzione dell’attività fisica (44%)

Covid e pandemia: per bambini e adolescenti +67% del tempo davanti a cellulari e pc
Pixabay
Adolescente al cellulare

Da quando è scoppiata l’emergenza pandemica in Italia, il tempo trascorso da bambini e adolescenti davanti ai dispositivi tecnologici è aumentato del 67%.

Un dato che fa riflettere e che non tiene in considerazione l’impegno per la Dad. Nello specifico l’incremento dell’uso dei cellulari e smartphone è aumentato con una distribuzione che raggiunge il suo massimale al sud e nelle isole (+ 48% nel nord ovest; + 71% nel nord est; + 71% al centro; + 74% al sud; + 76% nelle isole).

È quanto denuncia l’indagine realizzata dall’Istituto Piepoli sul tema: “Cyber-risk e pandemia”, per il Moige (Movimento Italiano Genitori) interpellando i genitori sull’utilizzo del digitale da parte dei minori durante il periodo dell’emergenza covid. 

Un altro dato significativo che emerge pone l’attenzione sulle conseguenze dovute all’aumento del ricorso al digitale sui rapporti sociali tra i bambini e gli adolescenti: l’87% dei genitori ha riscontrato effetti negativi sui loro ragazzi.

A livello territoriale i giovani delle isole hanno maggiormente risentito dell’aumento di utilizzo di device, addirittura il 94% degli intervistati ne ha riscontrato gli effetti negativi.

Il 77%, però, riconosce che l’uso dei dispositivi elettronici ha compensato la mancanza di relazioni aiutando i figli ad affrontare la chiusura forzata e mantenere così delle relazioni sociali.

Nel periodo ‘forzato’ in casa, causa pandemia, la maggior parte dei ragazzi (55%) ha passato il tempo guardando film e serie tv; a giocare da soli con i videogiochi (35%) oppure leggendo (28%).

Secondo i genitori intervistati nella ricerca, le tipologie degli effetti negativi legati all’utilizzo del digitale durante la pandemia sono: perdita del contatto fisico con gli altri (52%), perdita di contatto fisico con la realtà (45%), riduzione dell’attività fisica (44%).

Segnalano poi un aumento della solitudine tra gli adolescenti (42%), diminuzione del livello di qualità della formazione scolastica (40%), aumento eccessivo dell’utilizzo del web (33%), aumento dello stress tra gli adolescenti (32%) ed infine disturbi psicologici (22%).

In controtendenza un dato positivo: il 40% dei genitori ha evidenziato che ha trascorso tanto tempo insieme ai figli, dialogando molto. 

In occasione del Safer Internet Day 2022, Antonio Affinita, direttore generale del Moige ha dato il via oggi, in collegamento con oltre 50 istituti scolastici, alla VI edizione del progetto “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro bullismo e cyber risk”, promosso in collaborazione con Polizia di Stato, e con ''Un nodo blu'' del Miur, Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

La campagna sul cyberbullismo ed altri pericoli del web ha coinvolto finora 587.500 genitori, 325.000 studenti e 11.500 docenti sulle tematiche del bullismo e della sicurezza web. Inoltre, è stata creata una rete nazionale di oltre 1.200 scuole e 5.500 “Giovani ambasciatori”, ragazzi scelti dai docenti per le loro particolari attitudini e sensibilità e formati per “formare” i loro coetanei.