Telefonata tra i due leader

Crisi Ucraina, Biden e Zelensky: "Avanti con la diplomazia e la dissuasione"

Zelensky avverte le compagnie aeree: "Non sorvolate il Mar Nero". La Lituania invia missili. Oggi il cancelliere tedesco Scholz a Kiev, e domani a Mosca

Crisi Ucraina, Biden e Zelensky: "Avanti con la diplomazia e la dissuasione"
Ap photo
Una giovane donna impugna un'arma durante un addestramento di base al combattimento per civili, organizzato dall'Unità delle forze speciali Azov, dell'Ucraina

La crisi ucraina è stata al centro della telefonata tra il presidente Usa Joe Biden e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Nel corso del colloquio, fa sapere la Casa Bianca in una nota, Biden ha riaffermato "l'impegno degli Stati Uniti per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina" e ripetuto che "gli Stati Uniti risponderanno rapidamente e con decisione, insieme ai loro alleati e partner, a qualsiasi ulteriore aggressione russa contro l'Ucraina". I due leader, si legge ancora nella nota, hanno comunque convenuto "sull'importanza di continuare a perseguire la diplomazia e la deterrenza in risposta al rafforzamento militare russo ai confini dell'Ucraina".

Il presidente ucraino ha riferito via Twitter che durante il colloquio si è discusso di "sicurezza, economia, dei rischi esistenti, delle sanzioni e dell'aggressione russa".

Durante la telefonata Zelensky ha poi chiesto a Biden di effettuare una visita in Ucraina. Lo ha reso noto la presidenza ucraina. L'arrivo di Biden a Kiev - ha aggiunto Zelensky, secondo la Cnn - "sarebbe un segnale potente e contribuirebbe alla de-escalation". Biden non ha accettato l'invito e fonti americane hanno aggiunto che un viaggio del presidente Usa in Ucraina - un Paese che il Dipartimento di Stato ha invitato a lasciare - è allo stato estremamente improbabile. È stato il terzo colloquio tra i due leader dall'inizio dell'anno e la telefonata è durata poco meno di un'ora.

Intanto, il premier israeliano, Naftali Bennett, ha offerto Gerusalemme come sito che ospiti un incontro tra Zelensky e Putin. Lo rende noto un tweet di un reporter di Axios. È stato il presidente ucraino a chiedere l'incontro a cui Putin non ha ancora risposto.

Berlino: "La situazione è critica"

Alla vigilia delle visite a Kiev e Mosca del cancelliere Olaf Scholz, una fonte governativa ha parlato di situazione divenuta "critica". "La nostra preoccupazione è cresciuta" e "pensiamo che la situazione sia critica, molto pericolosa", ha spiegato la fonte ai giornalisti a Berlino. Scholz, che oggi volerà a Kiev e domani sarà a Mosca da Putin, ha sottolineato che se la Russia dovesse invadere l'Ucraina le sanzioni occidentali sarebbero "immediate".

Nel discorso di insediamento dopo la sua rielezione, il presidente della Germania Frank-Walter Steinmeier ha fatto un appello al presidente Putin affinché "sciolga il cappio attorno al collo dell'Ucraina. Si unisca a noi nella strada che porta a preservare la pace in Europa. E non sottovaluti la forza della democrazia".

"Siamo nel mezzo del rischio di un conflitto militare, una guerra in Europa orientale", ha detto Steinmeier, e "la Russia porta la responsabilità di questo". "Il rafforzamento di truppe da parte della Russia non può essere frainteso. È una minaccia all'Ucraina", "ma le persone lì hanno il diritto di vivere senza paura e senza minacce, all'autodeterminazione e alla sovranità", ha proseguito. "Nessun Paese al mondo ha il diritto di distruggere questo e, a chiunque provi a farlo, vi risponderemo in modo deciso", ha concluso.

La Polonia si prepara per un possibile afflusso di rifugiati

La Polonia si sta preparando a "vari scenari", tra cui il possibile afflusso di rifugiati ucraini, in caso la Russia dovesse attaccare l'Ucraina. Lo ha twittato il ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminski. "È ovvio che a causa della situazione in Ucraina ci stiamo preparando a vari scenari. Uno di questi sono le azioni relative al possibile afflusso di rifugiati dall'Ucraina che, a causa di un possibile conflitto, potrebbero cercare un rifugio sicuro nel nostro Paese", ha affermato Kaminski. Polonia e Ucraina condividono una frontiera lunga oltre 530 km.

Blinken insiste, Mosca potrebbe creare un falso pretesto

Antony Blinken ha detto che la Russia potrebbe creare un "falso pretesto" per invadere l'Ucraina. "Nessuno dovrebbe sorprendersi se la Russia creerà un incidente per giustificare l'azione militare che aveva pianificato da sempre", ha detto il segretario di Stato Usa che ieri ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

Sullivan: chiara possibilità di un'azione russa

Il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, in un'intervista alla Cnn ha ribadito che "il mondo deve essere pronto" alla possibilità che la Russia metta in scena un "pretesto" per invadere l'Ucraina. "La modalità con cui hanno rafforzato la presenza militare" sembra indicare la "distinta possibilità di un'azione militare a breve. Siamo pronti a continuare il lavoro della diplomazia, ma siamo anche pronti a rispondere in modo unitario e deciso con i nostri alleati se la Russia" dovesse procedere con un'invasione, ha sottolineato Sullivan.

"Non possiamo prevedere con esattezza il giorno ma da tempo diciamo che siamo in quella finestra temporale in cui un'invasione può iniziare in qualsiasi momento. Un'azione militare della Russia in Ucraina può iniziare qualsiasi giorno", afferma Sullivan, sottolineando che "negli ultimi 10 giorni si è assistito ad un intensificarsi dei movimenti delle forze russe vicino al confine in posizioni dalle quali potrebbero lanciare un attacco molto rapidamente".

Pentagono, il tempo per la diplomazia "si sta riducendo"

C'è ancora tempo per una soluzione diplomatica alla crisi ucraina, ma si sta assottigliando. Lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono John Kirby, intervistato da Fox News. "Abbiamo detto, e crediamo ancora oggi, che ci sia ancora tempo e spazio per un percorso diplomatico", ha ribadito, "pensiamo ancora che ci sia un modo pacifico per evitare una guerra in Ucraina", ha aggiunto dicendo di "non poter confermare" la data del 16 febbraio come quella per l'avvio di un'operazione russa in Ucraina, secondo quanto riportato da alcuni media. Alla domanda se gli sforzi diplomatici in corso non siano gli "ultimi tentativi disperati" per trovare una soluzione, Kirby ha risposto: "Non lo so, ma sicuramente riconosciamo che il tempo sembra ridursi e questo è causa di preoccupazione per tutti".

Zelensky: invasione? Devo ancora vedere prove convincenti

Il presidente ucraino Zelensky ha sminuito gli avvertimenti sempre più intensi da parte degli Stati Uniti di una possibile invasione da parte della Russia a giorni, dicendo che deve ancora vedere prove convincenti. "Comprendiamo tutti i rischi, capiamo che ci sono rischi", ha detto intervenendo in diretta a una trasmissione, "se voi, o chiunque altro, avete informazioni aggiuntive riguardo a un'invasione russa al 100% a partire da giorno 16, per favore inoltrateci queste informazioni". Da giorni il leader ucraino continua a lanciare messaggi rassicuranti, invitando le persone alla calma, anche nel tentativo di ridurre al minimo i danni all'economia dell'Ucraina durante la crisi.

Pentagono: "no" a sanzioni preventive

Gli Stati Uniti non considerano la possibilità di varare sanzioni "preventive" contro la Russia per la crisi ucraina. Lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono, John Kirby, intervistato da Fow News. "Se le usi prima che venga compiuta l'aggressione o la trasgressione, perdono il loro effetto deterrente", ha detto Kirby. "Se punisci qualcuno per qualcosa che non ha ancora fatto, allora potrebbe anche andare avanti e farlo", ha spiegato, "crediamo quindi che ci sia un effetto deterrente finché le teniamo come riserva, e siamo stati molto chiari con la comunità internazionale e con il presidente russo Vladimir Putin sulla gravità delle conseguenze economiche che potrebbero comportare".

Nel precedente colloquio tra il presidente del Consiglio europeo Michel e il presidente ucraino Zelensky, quest'ultimo si era detto favorevole a una soluzione diplomatica alla crisi ucraina, ma servivano "sanzioni preventive" per fermare Mosca.

Ambasciatore russo: a Mosca "non frega niente" delle sanzioni

E stanno facendo discutere le parole dell'ambasciatore russo in Svezia secondo il quale a Mosca "non frega niente delle sanzioni occidentali". Viktor Tatarintsev ha detto al quotidiano svedese Aftonbladet che "più l'Occidente farà pressione sulla Russia, più forte sarà la risposta russa". "Scusa il mio linguaggio, ma non ce ne frega niente di tutte le loro sanzioni", ha detto. "Siamo già sotto diverse sanzioni che hanno avuto un effetto positivo sulla nostra economia e agricoltura", ha spiegato l'ambasciatore riferendosi alle misure introdotte da Ue e Usa per la guerra in Ucraina dell'Est e la presa della Crimea. "Nuove sanzioni non sono un bene ma neppure un male così grande come sembra all'Occidente", ha aggiunto il diplomatico, "siamo più autosufficienti e siamo stati in grado di aumentare le nostre esportazioni". "Non abbiamo formaggi italiani o svizzeri, ma abbiamo imparato a fare altrettanto buoni formaggi russi usando ricette italiane e svizzere", ha concluso Tatarintsev assicurando comunque che "l'ultima cosa che i russi vogliono è la guerra".

A Kiev aiuti militari da Usa e Lituania

Altri due aerei con aiuti militari statunitensi, "immediatamente dispiegabili per rafforzare le difese" del Paese, sono arrivati in Ucraina. Lo ha annunciato l'ambasciata americana a Kiev, su Twitter, spiegando che la fornitura "rientra nei 200 milioni di dollari recentemente autorizzati e comprende munizioni e lanciarazzi". Il post, che pubblica anche le immagini dei due aerei, si conclude con l'hashtag #StandwithUcraina. Gli Usa avevano inviato già 15 aerei in Ucraina con aiuti militari. Secondo la testata Rbc-Ucraina, che cita una fonte del ministero della Difesa ucraino, la fornitura di materiale e assistenza militare tecnica dagli Stati Uniti prevede un totale di circa 45 voli.

Anche la Lituania ha annunciato la consegna di materiale bellico all'Ucraina: gli aiuti, ha reso noto il ministro della Difesa Arvydas Anusauskas, includono il sistema missilistico di difesa contraerea Stinger. L'ambasciata di Vilnius ha pubblicato le immagini degli aiuti a bordo di un C-17, che mostrano anche alcuni mezzi. In aggiunta sono stati inviati giubbotti antiproiettili.

Kiev alle compagnie aeree: non volate sul Mar Nero

L'Ucraina ha consigliato alle compagnie aeree di evitare di sorvolare le acque del Mar Nero da lunedì a sabato della prossima settimana a causa delle esercitazioni navali russe che si svolgono lì: lo riferisce il Guardian. Ieri l'agenzia di stampa Ria Novosti ha riferito di oltre 30 navi da guerra russe impegnate vicino alla penisola di Crimea, nell'ambito di esercitazioni navali più ampie. "Da domani, si consiglia alle compagnie aeree di non volare su quest'area e di pianificare in anticipo rotte alternative, tenendo conto della situazione attuale", ha affermato il servizio di traffico aereo statale ucraino. Lo spazio aereo ucraino rimane comunque aperto: in questo momento "non ha senso" chiudere perché "assomiglierebbe molto ad un autoisolamento", ha detto oggi Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, dopo che ieri la compagnia aerea olandese Klm ha annunciato la sospensione di tutti i voli verso l'Ucraina.