La crisi Russia-Ucraina

Di Maio: "La Nato non può chiudere la porta all'Ucraina, ma Kiev va a rilento con le riforme"

Il ministro degli Esteri audito in parlamento, insieme al ministro della Difesa Guerini, sulla crisi ucraina. Per entrare nella Nato servono standard cui Kiev ora non corrisponde, spiega Di Maio. Guerini: "L'aggressione russa avrebbe conseguenze"

Di Maio: "La Nato non può chiudere la porta all'Ucraina, ma Kiev va a rilento con le riforme"
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Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio "l'annessione illegale della Crimea nel 2014 da parte di Mosca è un vulnus, non la riconosciamo"

La crisi ucraina al centro di un' informativa in audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato del governo italiano.

"La Nato non può certamente rinunciare al principio della 'porta aperta' e agli impegni verso Kiev e Tbilisi assunti nel 2008 al vertice di Bucarest, che consentono l'entrata dell'Ucraina e della Georgia in futuro. Sappiamo tuttavia che questa è una 'linea rossa' per Mosca", ha detto il ministro degli esteri Luigi di Maio. "D'altro canto è ancora incompleto - ha aggiunto - il percorso di riforme interne che Kiev dovrà attuare per avvicinarsi agli standard Nato", ha detto il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Insieme alla diplomazia europea e internazionale, anche il nostro paese cerca il dialogo e la stabilità degli equilibri geopolitici, ma il titolare della Farnesina precisa che l'Italia aderisce "alla posizione del non riconoscimento dell'annessione illegale della Crimea, di cui il 26 febbraio ricorre, tristemente, l'ottavo anniversario. Essa rappresenta un vulnus alla comunità delle nazioni. Continuiamo a condannare questa grave violazione del diritto internazionale, anche attraverso la nostra partecipazione alla cosiddetta Piattaforma per la Crimea, iniziativa diplomatica, lanciata da Kiev lo scorso agosto, alla presenza del Sottosegretario Della Vedova".

Per quanto riguarda il progetto del gasdotto Nord Strem 2, nodo cruciale della partita diplomatica "Mosca resta indispensabile per poter assicurare i flussi di approvvigionamento di tutta l'Europa". "Su questa situazione di tensione crescente pesano anche le dinamiche energetiche, che in Ucraina trovano uno snodo fondamentale. Unione Europea e Regno Unito importano il 40% del gas dalla Russia", ha ricordato Di Maio. "Ma anche Mosca dipende pesantemente dagli introiti dell'export di energia e l'Europa è, appunto, il suo miglior mercato. Il gasdotto Nord Stream 2 offre alla Germania una rotta alternativa, ma sempre legata alle forniture russe. 

"Il gasdotto, le cui procedure autorizzative sono in fase di stallo, indebolisce oggettivamente la posizione di Kiev in vista del negoziato sulla fornitura e transito del gas russo, in scadenza nel 2024. Mosca con Nord Stream2 può mantenere le vendite all'Europa, riducendo però i transiti in Ucraina, che proprio dalle royalties del passaggio ricava introiti essenziali per l'economia. Di qui, il timore di Kiev - sostenuto e condiviso, tra gli altri, dagli Stati Uniti e dai partner baltico-orientali - di poter essere aggirata quale principale via del gas russo verso l'Europa. Con in mente questa criticità, quindi, Mosca resta indispensabile per poter assicurare i flussi di approvvigionamento di tutta l'Europa", ha aggiunto il ministro. 

Mosca dipende pesantemente dagli introiti dell'export di energia e l'Europa è, appunto, il suo miglior mercato. Il gasdotto Nord Stream 2 offre alla Germania una rotta alternativa, ma sempre legata alle forniture russe

Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri

Il Ministro della difesa Lorenzo Guerini GettyImages
Il Ministro della difesa Lorenzo Guerini

Guerini: aggressione Russia avrebbe conseguenze, perseguire nella strada del dialogo ma il messaggio a Mosca è chiaro

"La strada principale seguita dal governo italiano, così come da tutti gli alleati, è quella di insistere sulle possibilità di dialogo, in tutte le sedi. Ma allo stesso tempo assieme condividiamo la determinazione a trasmettere un messaggio inequivocabile alla Russia: qualsiasi aggressione contro Kiev avrebbe gravi conseguenze", ha affermato il Ministro alla Difesa Lorenzo Guerini. "Dobbiamo lavorare - ha aggiunto - per non alimentare la tensione, anzi tutti auspichiamo il mantenimento e l'implementazione di un dialogo costruttivo, accompagnandolo con un messaggio chiaro e disincentivante: azioni destabilizzanti non saranno prive di conseguenze".  

"Il 16-17 febbraio parteciperò alla ministeriale Difesa della Nato, nell'ambito della quale si discuterà, in particolare, l'opportunità di dare seguito alla proposta di prevedere una presenza stabile anche nei paesi del fianco Sud-Est dell'Alleanza, in analogia a quanto in atto in Polonia e nei Paesi Baltici e di aumentare l'offerta di assetti aerei".

"A partire dal novembre scorso si è avuta evidenza di un progressivo rafforzamento della presenza militare russa lungo il confine con l'Ucraina anche in territorio bielorusso. La presenza russa consta di un ragguardevole numero di forze di terra, in buona parte già stanziali nella regione o nelle aree limitrofe e per la restante percentuale - circa un quarto - affluita progressivamente dai distretti militari più distanti. I circa 130.000 uomini presenti sul terreno, che corrispondono a 81 battaglioni, sono equipaggiati con un numero significativo di mezzi da combattimento terrestri corazzati, blindati e sistemi di artiglieria". 

"Altrettanto rilevante è il potenziamento della componente aerea e missilistica: anche in questo caso abbiamo assistito ad una notevole concentrazione di velivoli da combattimento presso le basi ubicate nel Distretto occidentale ed in quello meridionale, in particolare in Crimea - ha continuato - Completa il quadro il deciso aumento di unità navali nei bacini limitrofi, quali il Mediterraneo orientale, il Mar Nero ed il Mar d'Azov". 

C'è l'esigenza di irrobustire il dispositivo schierato a difesa del fianco est dell'Alleanza Atlantica. L'Italia ha già confermato la disponibilità a fornire il proprio contributo, qualora la Nato decidesse in tal senso

Lorenzo Guerini, Ministro della Difesa