19mo Safer Internet Day

Cybersecurity, oltre dieci milioni di italiani hanno subito violazioni digitali

Tra rischi reali e percepiti, il 77% degli italiani ritiene sicuri i pagamenti online. Le donne sono più attente al cyberbullismo mentre i giovanissimi passano la metà del loro tempo a chattare. I dati Unipol/Ipsos e Telefono Azzurro/Doxa

Cybersecurity, oltre dieci milioni di italiani hanno subito violazioni digitali
(Pixabay)
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Sono circa dieci milioni gli italiani ad aver subito violazioni digitali di vario genere e entità. È quanto emerge in occasione della 19ma giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita oramai quasi venti anni fa dalla Commissione Europea e dedicata alla sensibilizzazione sull'utilizzo del web.

Interessante il dato che vede una preoccupazione inversamente proporzionale all’età dell’utente medio. Secondo la ricerca targata Ipsos, promossa da Unipol e realizzata su un campione di persone tra 16 e 74 anni, le violazioni diminuiscono con l'aumentare dell'età: spiccano nella Generazione Z, seguita dai Millennials (31% tra i 27 e i 40 anni) e dalla Generazione X (22% tra i 41 e i 56 anni). Fanalino di coda i Baby Boomers (11%delle persone tra i 57 e i 64 anni).

I rischi percepiti più gravi

La classifica dei rischi considerati più gravi tocca i cosiddetti “baby boomers” che temono in particolare il furto dell’identità digitale (quasi sei italiani su dieci) e la clonazione della carta di credito. Nel dettaglio, il pericolo legato al furto di identità e la minaccia della clonazione della carta di credito sono particolarmente avvertiti dai Baby Boomers registrando, rispettivamente, percentuali del 73% e del 64%.

Il 40 per cento si sente minacciato dall’utilizzo dei dati personali “per altri scopi”, seguito con un punto di distanza da chi teme la violazione della privacy.

Il timore di un utilizzo non autorizzato di fotografie sembra preoccupare sempre meno, appena un quarto dell’intera platea. 

Cyberbullismo

Nella ricerca è stato affrontato anche il capitolo cyberbullismo, ritenuto un grave rischio dal 37 per cento degli intervistati, con particolare sensibilità dimostrata da parte delle donne sul tema e la cui preoccupazione per questa forma di violenza online sale al 43 per cento.

Rischi digitali reali o percepiti

Poco più di un italiano su due cerca di difendersi come meglio può dai rischi legati al web: il 55% fornisce nel web solo i dati obbligatori per tutelarsi e, tra questi, soprattutto i baby boomers (64%). 

Il 77% degli italiani ritiene sicuro l'e-commerce e i pagamenti online. Il “molto sicuri” conquista l'11% degli intervistati. 

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Giovanissimi sempre online: la ricerca di Telefono Azzurro e Doxa 

Anche Telefono Azzurro è intervenuto in questa giornata con un dossier elaborato da Doxa e che pone l’accento su quanto sia cresciuto, in tempi di pandemia, il tempo di connessione dei più giovani. 

Dati che portano a riflettere se consideriamo come il 71% dei giovani intervistati ritenga di aver aumentato il tempo trascorso online negli ultimi due anni, impegnati soprattutto a chattare (58%), ascoltare musica (53%), giocare (48%). 

E a proposito di gioco online è allarmante il dato relativo al binge-gaming, ossia dell’uso compulsivo dei videogiochi. Secondo lo studio Doxa la metà dei giovanissimi (53%) gioca online da 1 a 3 ore al giorno. Ore (ma è lecito pensare siano molte di più) in cui il 35% dei giovani intervistati effettua acquisti mentre gioca, comprando prevalentemente skin, funzioni, strumenti di personalizzazione da collezionare e scambiare con gli amici, oppure vite e livelli per poter continuare a giocare. Giocando online al 30% del campione globale è poi capitato di stringere amicizie virtuali (al 32% dei giovani dai 12 ai 14 anni e al 29% di quelli da 15 a 18).

E la dad? Sicuramente pesa, ma appena (39%), un punto in meno rispetto al guardare film o serie tv (38 %).

E commerce e giovanissimi

Se poco sopra abbiamo visto come oltre un italiano su due si senta sufficientemente sicuro a effettuare acquisti online, dalla ricerca di Telefono Azzurro emerge il dato interessante che vede il 43% dei giovani impegnato a fare transazioni commerciali online in autonomia, il 25% di questi usando la carta di credito dei genitori con la loro autorizzazione (cosa riconosciuta però solo dal 28% di mamma e papà). Solo il 4% l’ha usata senza che i genitori lo sapessero. Vero è che il 41% di questi ultimi abbia dichiarato di fare spesso acquisti online insieme ai figli, il 52% di farlo solo raramente rispetto al 6 % di chi dice di non farlo mai.