Sanremo 2022

Ferilli evoca la leggerezza di Calvino: planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore

Un non monologo quello di Sabrina, che rivendica anche il diritto delle donne a essere riconosciute per le loro storie personali

Ferilli evoca la leggerezza di Calvino: planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore
LaPresse
Sabrina Ferilli nel suo monologo durante la serata finale del Festival di Sanremo 2022

E' un "non monologo" quello di Sabrina Ferilli che, dal palco dell'Ariston, cita le lezioni americane di Italo Calvino. Nell'opera, l'autore proponeva sei parole chiave "leggerezza", "rapidità", "esattezza", "visibilità", "molteplicità" e "coerenza" legate a un valori fondamentale da portare con sé. L'ordine, allora, rispecchiava l'importanza gerarchica che Calvino attribuiva ad ognuna di esse e la Ferilli ne raccoglie il messaggio e rivendica: "la leggerezza che non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore."

Per questo lei "plana" con leggerezza su tanti argomenti. "Volevo parlare di famiglie e di donne che fanno tanto per mandarle avanti, ma io figli non ne ho, sono attrice avviata, ho un marito benestante e

forse non è il caso", dice. "Allora ho pensato di parlare di uomini che decidono per le donne e occupano tutte le posizioni, ma ci ho rinunciato"; "della bellezza interiore, ma io sono 3 giorni che mangio radici per entrare in questo vestito. E' vero che la bellezza capita, ma ci si lavora anche parecchio". "Allora ho pensato di parlare di amore tossico, ma poi ho pensato che qui c'abbiamo Amadeus che su Instagram c'ha il profilo di coppia. Lo stesso Morandi da solo non posta niente e non mi è sembrato il caso". E ancora "c'erano temi più importanti come femminismo, ma bisogna che lo faccia chi questi temi li conosce veramente e da palcoscenici più importanti. Io sono molto rispettosa delle competenze altrui", ha continuato ironizzando su coloro che sui social sono esperti in qualsiasi argomento. E conclude con una considerazione tanto lieve nei modi, da strappare un sorriso quanto profonda nel contenuto, da lasciare una riflessione: "Perché la presenza mia deve essere associata a un problema, perché devo dare un senso a quello che sono per stare qua? Io sto qua per il mio lavoro, per le scelte, per le mie amicizie". "La cosa migliore che può accompagnare noi donne è la nostra storia".