Il dibattito in corso

Fico: "Il Parlamento ha il dovere di approvare una legge sul fine vita"

"Come rappresentanti dei cittadini - ha detto il presidente della Camera - dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, dando priorità anche a temi su cui non sempre è facile trovare una sintesi"

Fico: "Il Parlamento ha il dovere di approvare una legge sul fine vita"
Ansa
Roberto Fico

"Domani pomeriggio alla Camera proseguirà l'esame della proposta di legge sul fine vita. Si inizieranno a votare gli emendamenti al provvedimento. Bisogna andare fino in fondo, perché il Parlamento ha il dovere morale e politico di approvare una legge che il Paese attende". Lo ha affermato il presidente della Camera, Roberto Fico.

"Come rappresentanti dei cittadini dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, dando priorità anche a temi su cui non sempre è facile trovare una sintesi. Sarebbe una cocente sconfitta e un profondo scollamento con la società non farlo sul fine vita", ha aggiunto.

Associazione Coscioni: "La proposta di legge è un passo indietro"

"Il testo di legge in discussione sul suicidio medicalmente assistito, frutto di un accordo di maggioranza (relatori Bazoli PD e Provenza M5S), risulta essere peggiorativo rispetto ai diritti ad oggi conquistati nei Tribunali ed in generale rispetto all'attuale assetto costituzionale". Lo sostiene l'Associazione Luca Coscioni.  

"Sarebbe davvero grave arrivare, dopo anni di attese e rinvii ad una legge che invece di prevedere una disciplina organica, coerente e completa sul fine vita introduce restrizioni e ulteriori condizioni per accedere alla morte volontaria - afferma Filomena Gallo, segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni-. Non solo la legge sta perdendo la preziosa occasione, preclusa anche al Referendum per l'eutanasia legale con la bocciatura da parte della Corte costituzionale, di colmare il vuoto di tutela rispetto a quei malati che oggi non rientrano nelle condizioni stabilite dalla Corte costituzionale in materia di suicidio assistito (caso Cappato/Antoniani), come i malati che non sono dipendenti da trattamenti di sostegno vitale o quelli che non sono materialmente in grado di autosomministrarsi il farmaco letale, legalizzando l'eutanasia, ma inserisce condizioni ancora più restrittive che rendono l'accesso al percorso del fine vita molto più complesso e incompatibile con le sofferenze intollerabili di alcuni malati".  

Gallo critica in particolare due requisiti previsti della legge in discussione alla Camera per accedere al suicidio assistito: la concomitanza di sofferenze psichiche e fisiche e l'essere prima stato sottoposto a un percorso di cure palliative.

Spadaro. Civiltà Cattolica: "Il Parlamento faccia il proprio mestiere"

"La Corte costituzionale fa il suo mestiere (per fortuna della democrazia). Adesso il Parlamento deve fare il proprio". Padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, interviene via social con un monito al Parlamento all'indomani della bocciatura da parte della Consulta del referendum sull'eutanasia.   

Il pensiero del gesuita va subito all'Aula parlamentare e al dibattito sul suicidio assistito per il quale Spadaro rimanda alla presa di posizione della rivista da lui diretta. "La latitanza del legislatore - scriveva pochi giorni fa Civiltà Cattolica - assesterebbe un ulteriore colpo alla credibilità delle istituzioni. Pur nella concomitanza di valori difficili da conciliare, non è auspicabile sfuggire al peso della decisione affossando la legge".