Zelensky dice "Combatteremo fino alla liberazione"

Il generale Camporini a Rainews: "Putin e i suoi dirigenti sorpresi dalla resistenza ucraina"

"Ci si aspetta, però, un tipo di operazione da combattimento urbano, un assedio. Un attacco lungo le vie cittadine"

Il generale Camporini a Rainews: "Putin e i suoi dirigenti sorpresi dalla resistenza ucraina"
Ansa
Generale Vincenzo Camporini

Kiev resiste all'attacco russo e il presidente Zelensky parla al suo popolo e dice: "Abbiamo respinto i nemici ed infranto i loro piani: volevano installare i loro burattini. Combatteremo fino alla liberazione".

 Rainews.it ha intervistato il generale Vincenzo Camporini per provare a capire cosa potrà succedere nelle prossime ore e giorni.

Generale da stasera alle 17 è scattato il coprifuoco a Kiev. Mosca ordina: “Attaccare l’Ucraina da tutte le direzioni”. Cosa ci dobbiamo aspettare? E quanto potranno resistere gli ucraini?

Esiste uno squilibrio tra le forze sul terreno ma non possiamo fare una valutazione concreta. Ci si aspetta, però, un tipo di operazione da combattimento urbano, un assedio. Un attacco lungo le vie cittadine. Ma il combattimento casa per casa è difficile per l’attaccante e pesante per la popolazione civile che si trova al centro della battaglia. Si ripropone lo scenario delle battaglie di Grozny nel 1995-1996 e poi nel 1999 quando un giovane politico, Vladimir Putin, chiuse la partita dopo mesi di battaglia lasciandosi dietro solo macerie.

Non so se i russi anche per Kiev useranno, come allora, l’artiglieria pesante. Comunque questo tipo di combattimento impegnerà le truppe occupanti - che avranno di fronte una forte resistenza civile - e la popolazione in una lunga e sanguinosa battaglia che avrà costi umani anche se credo che questo a Putin non interessi.

Generale in molti pensavano che Putin avrebbe chiuso la questione ucraina in meno di 72 ore. Cosa ha rallentato l’operazione?

Sicuramente Putin, e il suo gruppo dirigente, non avevano previsto una resistenza ucraina così forte. E’ stata una sorpresa. Come lo è stato il presidente Zelensky. Si può fare ironia sul suo passato da comico ma in questi giorni ha dimostrato una struttura psicologica ed etica di grande spessore da vero leader. E il popolo è con lui gli riconosce questo ruolo. Un altro errore è fare confusione tra russofoni (chi parla il russo ndr) e russofili (amici della Russia ndr). Infatti non necessariamente chi parla il russo vuole tornare a far parte della “grande madre Russia”. Per i russi il rischio è di “impantanarsi” in una situazione dove magari potranno instaurare un “governo fantoccio” in Ucraina ma si troveranno a dover gestire poi un territorio ostile dove la tentazione di fare uno sgarbo all’occupante è forte.

Un rapporto difficile quello tra Russia e Ucraina?

Il rapporto tra Kiev e Mosca non è mai stato di amore. Ricordiamo che tra il 1930 e il 1933 in Ucraina morirono 4 milioni di persone per fame e 10 milioni furono “portati” in Siberia. E questo ci fa pensare che non basteranno poche ore o pochi giorni ai russi per debellare la resistenza ucraina.

Generale le sanzioni che ruolo possono giocare?

Oramai le guerre si giocano su più piani: quello militare classico e le altre forme come i cyber attacchi. Per esempio è stato importante il gesto dell’Olanda di mettere a disposizione dell’Ucraina le proprie risorse cyber. Sono importanti le sanzioni e bisogna essere fermi sull’applicazioni soprattutto su quelle individuali. Penso che a Putin può non interessare ma per coloro che gli sono vicini essere “toccati nel portafoglio” può essere determinante.

Poi bisogna sottolineare piccoli segnali: il governo del Kazakistan (instaurato qualche settimana fa proprio grazie ai russi) ha rifiutato di inviare truppe in Ucraina. E il ministro degli Esteri russo Lavrov ha rinunciato a parlare nella riunione del consiglio di sicurezza. Piccoli indizi da considerare.

Intanto la notte è scesa su Kiev . Un’altra notte negli scantinati, nella metropolitana o chiusi in casa pronti a qualsiasi cosa possa succedere.