Vaticano

Il Papa all'Angelus: "Com'è triste vedere popoli cristiani nemici che pensano alla guerra"

Il Pontefice ricorda le parole del Vangelo di oggi: "Porgere l'altra guancia non è il ripiego del perdente ma l'azione di chi ha la forza interiore più grande"

Il Papa all'Angelus: "Com'è triste vedere popoli cristiani nemici che pensano alla guerra"
(Rainews)
Papa Francesco

"Com'è triste, quando persone e popoli fieri di essere cristiani vedono gli altri come nemici e pensano a farsi guerra! E' molto triste. Così Papa Francesco nell'introdurre l'Angelus, fa un riferimento alla situazione di crisi in Ucraina. "Con lo Spirito di Gesù possiamo rispondere al male con il bene, possiamo amare chi ci fa del male. Così fanno i cristiani", ha sottolineato il Pontefice.

Commentando il Vangelo odierno in cui Gesù dà ai discepoli alcune indicazioni fondamentali di vita, il Pontefice si è soffermato sulle frasi "amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano" e "a chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra". Il Signore, ha proseguito il Papa, sembra chiedere l'impossibile. E poi, perché amare i nemici? Se non si reagisce ai prepotenti, ogni sopruso ha via libera, e questo non è giusto. Ma è proprio così? Davvero il Signore ci chiede cose impossibili e ingiuste?". Per Francesco occorre considerare "quel senso di ingiustizia che avvertiamo nel 'porgi l'altra guancia'. E pensiamo a Gesù. Durante la passione, nel suo ingiusto processo davanti al sommo sacerdote, a un certo punto riceve uno schiaffo da una delle guardie. E Lui come si comporta? Non insulta, no, no. Dice alla guardia: 'Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?'". Chiede quindi "conto del male ricevuto".

"Porgere l'altra guancia non significa subire in silenzio, cedere all'ingiustizia", sottolinea Papa Francesco, "non è il ripiego del perdente, ma l'azione di chi ha una forza interiore più grande, che vince il male col bene, che apre una breccia nel cuore del nemico, smascherando l'assurdità del suo odio. Non è dettata dal calcolo, ma dall'amore".