ll Consiglio di amministrazione della Banca di Russia, il regolatore centrale del Paese, ha deciso di aumentare il tasso d’interesse per i prestiti ('key rate', tasso di interesse al quale una banca centrale presta denaro ad altre banche) a partire dal 28 febbraio, che passano dal 9,5% al 20% annuo.
La necessità di un tale aumento, spiega la Banca centrale, è dovuto a un "cambiamento cardine" nelle condizioni esterne dell'economia russa, riporta il sito russo Rbc con la nota dell'istituto di credito.
Il forte aumento del tasso di riferimento, afferma ancora la Banca centrale, comporterà un altrettanto rilevante aumento dei tassi di interesse sui depositi delle banche russe, che dovrebbe compensare i correntisti per "l'aumento dei rischi di svalutazione e inflazione".
"Ciò aiuterà a mantenere la stabilità finanziaria e dei prezzi e a proteggere i risparmi dei cittadini dalla svalutazione", afferma la nota. Il regolatore di Mosca ha annunciato le misure a seguito di una riunione straordinaria, sullo sfondo del crollo dei mercati dovuto all'operazione militare russa in Ucraina e all'imposizione di sanzioni contro le grandi banche russe e, soprattutto, contro la stessa Banca Centrale.
L'ultima volta la Banca Centrale aveva preso una decisione straordinaria sui tassi risale al dicembre 2014 – ricorda Rbc - e il nuovo valore del 20% è un record assoluto nella storia della Russia.