Ancora tragedie sulla rotta dei migranti

Domenica di sbarchi e naufragi a Lampedusa e sulle coste calabresi, 3 dispersi

Un barchino con a bordo 21 persone sarebbe entrato in collisione con un motopeschereccio libico mentre si trovava in acque internazionali. Altri 2 sbarchi si sono succeduti nel corso della giornata a Lampedusa più un terzo giunto a Roccella Jonica

Domenica di sbarchi e naufragi a Lampedusa e sulle coste calabresi, 3 dispersi
Ansa
Migranti arrivati nel porto di Lampedusa - immagine d'archivio

Ancora morti nel mare di Sicilia, in una giornata segnata da diversi sbarchi con donne e bambini, a Lampedusa e sulle coste calabresi, e da quattro salvataggi al largo della Libia della Ocean Viking , la nave della Ong francese Sos Mediterranée, che ora ha a bordo in tutto 228 persone.

Migranti: 4 salvataggi per la Ocean Viking, 228 a bordo Ansa
Migranti: 4 salvataggi per la Ocean Viking, 228 a bordo

A finire in tragedia è stato l’ennesimo sbarco di migranti stamattina a Lampedusa: 18 persone sono approdate sull’isola, ma sull’imbarcazione di fortuna viaggiavano in 21. Tre risultano disperse, si tratta di una donna somala e due uomini ivoriani. Secondo il racconto di chi è stato tratto in salvo, il barchino, partito venerdì scorso da Abu Kammash, in Libia, sarebbe entrato in collisione con un motopeschereccio libico mentre si trovava in acque internazionali. In cinque sarebbero finiti in acqua e solo due sarebbero riusciti a risalire a bordo della carretta del mare.

Gli uomini della Capitaneria di porto hanno intercettato il natante all'ingresso del porto. Intorno alle 10 i migranti a bordo, 18 in tutto, sono sbarcati al molo Favaloro. Tra loro anche quattro donne. Ai soccorritori hanno riferito di provenire da Sud Sudan, Somalia, Guinea Conakry, Costa d'Avorio e Mali. Per i due migranti finiti in mare insieme ai tre dispersi, è stato necessario il trasferimento al poliambulatorio dell'isola. 

Alla polizia - che ha subito informato della vicenda la procura di Agrigento - hanno raccontato tutti di essere partiti da venerdì sera scorso da Aboukammash, in Libia. E hanno riferito che lo speronamento sarebbe stato involontario, cioè che si sarebbe trattato di un incidente. Chi era alla guida della loro imbarcazione, un gommone di 4 metri e mezzo, stava virando verso il peschereccio libico per chiedere aiuto ma si sarebbe avvicinato troppo in fretta, di qui la collisione che ha fatto cadere in mare i cinque migranti.

Per Lampedusa si è trattato dell'ennesima giornata di sbarchi. Prima dei superstiti dello speronamento, la Guardia costiera ha tratto in salvo altri 62 migranti a bordo di un barcone di 12 metri, partito la scorsa notte da Zuara, in Libia. Sono tutti egiziani e tra di loro c'è anche un minorenne. Era partito dalla Libia anche un altro barchino che è stato soccorso da una motovedetta delle Fiamme gialle. A bordo diciotto migranti sudanesi, eritrei, bengalesi ed egiziani, che, dopo un primo triage sanitario sul molo Favarolo, sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola.

Poco prima dall'hotspot erano stati trasferiti per imbarcarli sulla nave quarantena Splendid, 171 migranti. Una misura disposta dalla Prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale per evitare che la struttura - dove restano più di 200 persone - si saturasse. E' l'effetto dell'intensificarsi degli arrivi degli ultimi giorni: sette imbarcazioni sabato e cinque venerdì, che in due giorni hanno portato sull'isola quasi 600 persone.

Sempre all'alba di stamattina altri 122 migranti sono sbarcati a Roccella Jonica (Reggio Calabria), a seguito di un'articolata operazione di soccorso compiuta dalla Guardia di Finanza ad alcune decine di miglia al largo di Riace. Si tratta del terzo sbarco in questi primi 45 giorni del nuovo anno. Tra i profughi, in prevalenza di nazionalità afgana e siriana, anche diverse donne e una dozzina di bambini. Tanti i minori, molti dei quali non accompagnati. Dopo lo sbarco nel Porto di Roccella, i 122 profughi sono stati sottoposti al test del tampone molecolare. Successivamente i migranti sono stati momentaneamente sistemati in una tensostruttura realizzata di recente all'interno del Porto roccellese e gestita dai volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile.