Il "caso Camici"

Milano, archiviata l'indagine su soldi in Svizzera del presidente della regione Fontana

Era indagato per autoriciclaggio e falso in relazione a 5,3 milioni di euro depositati su un conto corrente

Milano, archiviata l'indagine su soldi in Svizzera del presidente della regione Fontana
Ansa
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana

Non ci sono elementi sufficienti per sostenere l'accusa contro il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, indagato per autoriciclaggio e falso nella 'voluntary disclosure' (la collaborazione volontaria di chi ha conti all’estero per regolarizzare la propria posizione) in relazione a 5,3 milioni di euro.

Con queste motivazioni il gip di Milano, Natalia Imarisio, ha accolto la richiesta di archiviazione dell'indagine sui soldi depositati in Svizzera da Fontana, nel quadro del cosiddetto 'Caso Camici'. Si tratta di denaro versato su un conto corrente in territorio elvetico e 'scudato' nel 2015, su cui pesava l'accusa di una presunta evasione fiscale per un ammontare di 2,5 milioni di euro, che gli esiti investigativi, invece, escluderebbero.

Sul conto corrente del presidente della Regione Lombardia era stata avanzata dagli inquirenti milanesi una rogatoria in Svizzera in merito all'origine dei 5,3 milioni, nel quadro dell'indagine sull'affidamento diretto, in piena emergenza Covid, di una fornitura di 75 mila camici e altri dpi (dispositivi di protezione individuale), per oltre mezzo milione di euro, alla Dama spa, società del cognato di Fontana di cui la moglie, Roberta Dini, detiene una quota.

Da quel conto sarebbe infatti partito un bonifico di 'risarcimento' al cognato dopo che l'accordo di fornitura era diventato donazione. Il bonifico era stato poi bloccato in quanto segnalato dalla Banca d'Italia come operazione sospetta, dando via all'indagine archiviata oggi.