L'incidente è avvenuto lo scorso 3 agosto

Morte sul lavoro di Laila El Harim, per la Procura la fustellatrice era stata modificata

I due imprenditori responsabili della ditta Bombonette dovranno rispondere di omicidio colposo. Sono responsabili anche per una serie di gravi omissioni, niente valutazione dei rischi e nessun corso di formazione all'uso della macchina

Morte sul lavoro di Laila El Harim, per la Procura la fustellatrice era stata modificata
(Ansa)
Azienda Bombonette di Camposanto (Modena)

Chiuse le indagini sull’incidente sul lavoro che portò alla morte dell’operaia Laila El Harim, rimasta incastrata e schiacciata in una fustellatrice presso la ditta Bombonette di Camposanto (Modena), grossa azienda attiva nel settore packaging.

Due sono gli indagati per la Procura di Modena, Fiano Setti, 86 anni, di Camposanto, fondatore e legale rappresentante della ditta Bombonette, e Jacopo Setti, 31 anni, di Finale Emilia, delegato alla Sicurezza.

Dovranno rispondere del reato di omicidio colposo in concorso, con l'aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme antinfortunistiche. Indagata anche la ditta Bombonette srl come soggetto giuridico. 

Secondo la pm Maria Angela Sighicelli la fustellatrice utilizzata nell'azienda Bombonette di Camposanto, in cui è rimasta incastrata e uccisa lo scorso agosto l'operaia 40enne, sarebbe stata modificata rispetto al manuale d'uso, la pm al riguardo sottolinea la presenza di pareggiatori in gomma da regolare manualmente non previsti e l'assenza di una protezione, prevista.

Ma non solo, a carico dei due indagati, sono contestate una serie di omissioni tra l'altro nella valutazione del rischio e nei requisiti di sicurezza del macchinario, pur essendo questo rischio palese per mancanza di una protezione statica fissa (e l’operaia si sarebbe più volte lamentata della pericolosità della macchina). E poi la lavoratrice non sarebbe stata sottoposta né a visita medica per valutare la sua idoneità al lavoro previsto, né avrebbe ricevuto la prevista formazione all’uso della macchina coinvolta nell’infortunio.

Secondo la ricostruzione della Procura, la lavoratrice si sarebbe introdotta nella macchina fustellatrice per regolare i 'pareggiatori in gomma', operazione resa necessaria per il cambio del formato in lavorazione, rimanendo incastrata nella parte posteriore della macchina tra una 'barra di pinza' e la barra fissa posteriore.

Il fatto nell’agosto scorso ebbe vasto eco e la morte di Laila è stata ricordata dalle più alte cariche dello Stato e dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ha avviato un'indagine ministeriale parallela all'inchiesta dell'autorità giudiziaria: anche questa sarebbe stata chiusa nei giorni scorsi.