Vi abbiamo raccontato la loro storia qualche giorno fa: gli eroi dell'Isola dei Serpenti, 16 ettari in mezzo al mare a circa 300 km a ovest della Crimea. Avevano risposto ai russi che intimavano loro di arrendersi: "Fottetevi!".
Parole degne del generale Cambronne a Waterloo. Si sapeva che erano stati sterminati. Tredici morti, tredici eroi. Uccisi nella piccola isola di Zmiinyi (dei serpenti) nel Mar Nero. Ma la storia non finisce qui. Gli ingredienti per il giallo ci sono tutti. Tredici soldati irriducibili, una nave da guerra della Marina russa, un'isola a largo della Crimea dal nome evocativo, un mistero circa la loro fine. Venerdì scorso persino il presidente ucraino Volodymir Zelensky aveva annunciato la morte dei marinai a seguito della cattura dell'isola da parte dei russi. Ma adesso quella fine viene messa in discussione e le guardie di frontiera ucraine sostengono oggi che potrebbero essere ancora vivi. Come Cambronne, che avrebbe dovuto cadere sotto i colpi degli inglesi, ma non morì.
Google Maps La notizia è riportata sia dal Guardian che dal Washington Post, citando i funzionari ucraini del Servizio di guardia di frontiera dell'Ucraina (Dpsu) che ha dichiarato: "Crediamo fermamente che tutti i difensori ucraini dell'isola possano essere vivi. Dopo aver ricevuto informazioni sulla loro possibile ubicazione, il Dpsu insieme alle forze armate ucraine stanno lavorando per identificare i nostri soldati". Sembra la trama di Lost, ma è, purtroppo, una delle tragiche conseguenze tutte reali di questa drammatica guerra. Forse non la peggiore, come Cambronne che sopravvisse per altri trent'anni.
Rainews Questi nella foto, che è stata diffusa dall'esercito russo, sono alcuni militari ucraini che si sarebbero arresi proprio sull'isola dei Serpenti. Se tra loro vi siano anche i tredici presunti morti e presunti eroi non è dato sapere. I prossimi giorni porteranno forse maggiore chiarezza su cosa è veramente successo, al di là della propaganda. I soldati ucraini resteranno comunque nell'immaginario con il loro "Fottetevi!", come lo è restato il generale Cambronne con il suo "Merde!" che forse non pronunciò mai.