Scala di Milano, annullate le tappe in Egitto e Medio Oriente per rispetto al caso Regeni

La conferma del teatro dopo le proteste sollevate dai sindacati che avevano chiesto un incontro alla direzione su questo viaggio

Scala di Milano, annullate le tappe in Egitto e Medio Oriente per rispetto al caso Regeni
Ansa
Teatro alla Scala di Milano

La Scala rinuncia alla tournée in Egitto per il caso Giulio Regeni dopo la rivolta dell'orchestra e dei lavoratori del teatro. Annullata la trasferta in Medio Oriente a settembre. La conferma è arrivata al termine di una giornata convulsa per il massimo teatro italiano. La famiglia di Giulio Regeni ha ringraziato "ogni singolo lavoratore della Scala per questa scelta di responsabilità culturale, morale e politica. Vorremmo che tutti i rappresentanti politici italiani ed europei, gli artisti, gli imprenditori e i turisti seguissero il loro esempio lodevole".

L'offerta era una trasferta per sedici spettacoli in Egitto, Kuwait e Dubai. Un pacchetto molto vantaggioso dal punto di vista economico. In un primo momento, il sovrintendente alla Scala Dominique Meyer arrivato a Milano da Vienna nel 2019, sembra non fosse a conoscenza della gravità del caso Regeni. Poi, di fronte alla levata di scudi dei lavoratori, la retromarcia.

L'ipotesi della tournè e in Egitto circolava da alcuni giorni, ma non era stata presentata ufficialmente ai lavoratori scaligeri. Dai sindacati, è partita subito una levata di scudi. "E' inopportuno suonare nel Paese che non dice la verità sulla morte di Giulio Regeni , ha spiegato Francesco Lattuada, delegato della Slc Cgil nell'orchestra della Scala, che ha aggiunto "E' una questione politica. Cosa ne pensa il sindaco di Milano Beppe Sala che su Palazzo Marino ha fatto appendere uno striscione che chiede la verità per Regeni e presiede il Cda di fondazione Scala?". Adrano Gnani, segretario della Uilcom conferma: "Che la Scala decida di andare in qualsiasi forma in Egitto ci vede assolutamente contrari dal profondo del cuore. Credo sia una scelta politica totalmente sbagliata e inopportuna. Visto che sul caso Regeni in questi anni tutte le istituzioni hanno chiesto che si facesse piena luce su quello che è successo a un nostro connazionale. Laddove ci sono sistemi totalitari o situazioni grigie non si può essere indifferenti a quello che accade in queste realtà".