Guerra in Ucraina

Shell: "Scioccati dall'aggressione russa", rotti accordi con Gazprom

Attacco "militare senza senso che minaccia la sicurezza europea. Non possiamo e non staremo inermi"

Shell: "Scioccati dall'aggressione russa", rotti accordi con Gazprom
(gettyImages)
Stazione di servizio Shell a San Francisco, California

"Siamo scioccati dalla perdita di vite umane in Ucraina, che deploriamo come il risultato di una aggressione militare senza senso che minaccia la sicurezza europea". Così il Ceo di Shell, Ben va Beurden, ha annunciato la decisione della società petrolifera anglo-olandese di interrompere le joint venture con Gazprom ed il suo coinvolgimento nel progetto Nord Stream 2.

"La decisione di uscire è una decisione che prendiamo con convinzione: non possiamo e non staremo inermi". Shell lascerà le attività a Sakhalin 2 Gnl in cui detiene una partecipazione del 27,5% e il cui 50% è detenuto da Gazprom. La società prevede inoltre di porre fine al suo coinvolgimento nel gasdotto Nord Stream 2 che collega la Russia alla Germania e che ha contribuito a finanziare facendo parte del consorzio tra le compagnie che hanno realizzato il gasdotto tuttora fermo.

"Il nostro focus immediato - ha aggiunto l'amministratore delegato - è la sicurezza delle nostre persone in Ucraina e il sostegno alle nostre persone in Russia".

In precedenza un'altra grande compagnia petrolifera, BP, era uscita da Rosneft - attiva nel settore petrolifero - e aveva venduto la propria quota.