Votata a maggioranza dalla Commissione europea la classificazione delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale, la cosiddetta tassonomia, e nella direzione della transizione energetica: gas ed anche il nucleare, seppur "a determinate condizioni". Hanno votato contro il provvedimento 3 membri della commissione, ed "espresso riserve" altri 4, tra cui il Commissario europeo per l'economia, Paolo Gentiloni. La decisione è destinata ad avere la forte opposizione degli ambientalisti.
Il provvedimento, però, ora dovrà essere esaminato dal Consiglio e dal Parlamento europeo e, se confermato, entrerà in vigore dal 1° gennaio del 2023. Per il nucleare - nel provvedimento approvato - si tratta di "adottare le migliori tecnologie su piazza e piani per i depositi di rifiuti". Più stringenti i criteri fissati per il gas: le nuove centrali potranno avere l'etichetta verde Ue, solo "se costruite entro il 2030, e per sostituire impianti a carbone o petrolio in un Paese con chiari impegni politici a intraprendere la transizione".

Ma entrambe - gas e nucleare - nel provvedimento sono definiti "fonti energetiche utili alla transizione ecologica dell'Ue, e possono avere - a determinate condizioni - l'etichetta Ue per gli investimenti verdi". Di simile tenore quanto puntualizza - riguardo al provvedimento - Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea: "In condizioni rigorose, gas e nucleare possono fungere da ponte, verso un sistema energetico più verde, come attività di transizione". Una transizione verso l'addio al carbone - in linea con quanto definito alla Cop26 di Glasgow - che "può essere imperfetto, ma è una soluzione - commenta Mairead McGuinness, Commissaria Ue alla finanza sostenibile in conferenza stampa - che ci spinge ulteriormente verso il nostro obiettivo finale, di neutralità del carbonio".

Ogni Paese dell'unione potrà aderire "volontariamente"
Tuttavia, resta una possibilità che la scelta non sia dirimente: gli Stati membri infatti - si legge - "restano pienamente responsabili delle proprie strategie energetiche, in quanto la tassonomia non rende obbligatori investimenti in alcuni settori, e né li proibisce". Ricorrere al nucleare insomma - puntualizza la commissaria Mairead McGuinness - "resta uno strumento volontario". Dunque sarà un dibattito che competerà i singoli stati ed il loro aderire ai principi stabiliti nella nuova tassonomia.
Il voto della proposta di atto delegato
I tre commissari Ue che stamane hanno votato contro la proposta di atto delegato sulla tassonomia sono l'austriaco Johannes Hahn, (bilancio), lo spagnolo Josep Borrell (azione esterna) e la portoghese Elisa Ferreira (politiche regionali). Secondo quanto riportato dall'Ansa: altri 4 commissari hanno invece espresso riserve sul provvedimento: l'italiano Paolo Gentiloni (affarieconomici), il vicepresidente olandese Frans Timmermans, l'olandese Margrethe Vestager (concorrenza) ed il belga Didier Reynders (giustizia).

Le reazioni in Europa
Fortemente contraria Berlino, a voce di Steffen Hebestreit, portavoce del cancelliere tedesco, Olaf Scholz: "La posizione del governo tedesco, che è contrario a classificare l'energia nucleare come eco-sostenibile, non è cambiata". Si era già recentemente dichiarata contraria al via libera al nucleare l'Austria: che si ha ipotizzato un ricorso alla Corte di Giustizia Ue.

La legge sul clima in discussione nella Ue
La legge delegata sul clima - complementare alla tassonomia - include requisiti rigorosi per la qualificazione delle attività: è stabilito che per quelle legate al gas fossile, l'impianto dovrebbe passare completamente ai gas rinnovabili - o a basse emissioni di carbonio - con timeline del 31 dicembre 2035. Ciò volto ad accelerare la transizioni da fonti di energia fossili come il carbone, a fonti rinnovabili (o a gas ma a basse emissioni di carbonio).
Per quanto riguarda invece il nucleare sono incluse nella tassonomia le "tecnologie avanzate a ciclo chiuso del carburante", cioè la cosiddetta quarta generazione di centrali, per incentivare ricerca e innovazione nelle tecnologie future in termini di sicurezza e riduzione al minimo dei rifiuti.