L'impatto della crisi ucraina sull'economia

Ucraina, Confesercenti: rischio inflazione e crollo dei consumi

In seguito all'avvio delle operazioni militari, i prezzi dell'energia hanno registrato un rimbalzo, con quotazioni che, rispetto a inizio d'anno, segnano aumenti del 27% per il petrolio e del 52,4% per il gas

Ucraina, Confesercenti: rischio inflazione e crollo dei consumi
Rainews
Prezzi bollette rincari

L’impatto del conflitto ucraino fa già sentire i primi effetti sull’economia italiana. Secondo le stime di Confesercenti, il maggior costo delle materie prime importate e dell'energia potrebbe portare l'inflazione al 6% nel 2022, determinando un calo nei consumi per 4 miliardi di euro.

In seguito all'avvio delle operazioni militari, è cresciuto sia il costo dei beni energetici che quello delle materie prime. I prezzi dell'energia hanno registrato un ulteriore rimbalzo, con quotazioni che, rispetto a inizio d'anno, segnano ora aumenti del 27% per il petrolio e del 52,4% per il gas. Una spinta al rialzo che si estende anche al grano, il cui prezzo è aumentato dell'11%.

inflazione prezzi supermercato Getty
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L'accelerazione dell'inflazione, a sua volta, non mancherà di avere un impatto anche sui tassi bancari, con un aggravio che potrebbe arrivare a costare alle imprese 5 miliardi di euro già il prossimo anno.

Notevole anche l'impatto sui consumi, il cui recupero è già sotto le attese a causa dell'effetto della quarta ondata. A fine 2022 saremo ancora 62 miliardi di euro sotto i livelli pre-Covid e la corsa dell'inflazione rischia di costarci 4 miliardi di minore crescita della spesa delle famiglie nell'anno in corso e 11 miliardi nel triennio, al netto delle spese energetiche.

Negli anni cruciali del Pnrr - avverte Confesercenti - si rischia quindi di smarrire l'ancoraggio dell'inflazione, con l’inevitabile compromissione delle prospettive di crescita e dei risultati del Piano. La confederazione degli esercenti stima che, con simili dinamiche dei prezzi, la crescita del Pil si ridurrebbe nei prossimi tre anni di 24 miliardi.

Anche il turismo si avvia a soffrire: nel 2019, prima della crisi Covid, il turismo russo in Italia generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze, con una spesa stimabile sui 2,5 miliardi di euro. Una fetta importante del nostro indotto che, con l'apertura delle frontiere anche ai viaggiatori dotati di solo green pass di base, si sperava di recuperare, ma che ora è messa a rischio dalla crisi Ucraina. La drammaticità della situazione richiede interventi adeguati e urgenti.

Confesercenti: "Allungare le moratorie sui prestiti bancari"

A tale proposito Confesercenti ribadisce l'opportunità di avviare un percorso per scongiurare i gravi effetti dell'inflazione. L’obiettivo dovrà essere innanzitutto la messa a punto di automatismi fiscali capaci di smorzare la volatilità dei prezzi dell'energia, sui quali il peso delle imposte è tuttora elevatissimo. Occorre inoltre, secondo gli esercenti, definire "un congruo periodo di allungamento delle moratorie sui prestiti bancari, dal momento che il regolare rientro dai prestiti contratti durante la pandemia è messo a rischio dall'impatto dei maggiori costi delle materie prime sui margini delle imprese".