Cremlino: "piani d'invasione? Niente è mai accaduto"

Ucraina, il Pentagono conferma il Washington post: "Un piano di Mosca per invadere con un pretesto"

L'operazione prevederebbe la diffusione di immagini di vittime civili, nel Donbass e lungo il confine russo, per suscitare sdegno dell'opinione pubblica contro il governo di Kiev. Ma Mosca smentisce. Duemila soldati americani partiti per l'Europa

Ucraina, il Pentagono conferma il Washington post: "Un piano di Mosca per invadere con un pretesto"
Ansa
Esercitazioni militari dell'esercito ucraino

Dirigenti Usa avrebbero rivelato al prestigioso quotidiano Usa di avere le prove di un piano sofisticato messo in atto dalla Russia per creare il casus belli, "il pretesto per un'invasione dell'Ucraina". Quanto scrive il Washington post, citando quattro fonti, è riferito ad un piano che è stato di recente declassificato, ed è stato confermato dal pentagono poco dopo la pubblicazione sul quotidiano. L'operazione prevede la diffusione ad una larga platea, via web e stampa, di immagini di vittime civili nel Donbass e forse anche lungo il confine russo, creando così lo sdegno dell'opinione pubblica contro il governo ucraino ed avere così la giustificazione per dare il via all'invasione. Il Pentagono ha confermato quanto scritto dal quotidiano: "una delle ipotesi è che inventino un attacco da parte di Kiev, con video di propaganda che mostrino cadaveri ed armi ucraine fornite dall'Occidente", così alla stampa John Kirby, portavoce del pentagono.

La smentita di Mosca

A stretto giro la replica della Russia: "non è la prima volta che negli Stati Uniti vengono diffuse informazioni su un piano di invasione russa dell'Ucraina - così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov - ma niente è accaduto".

Veduta aerea del Pentagono STAFF/AFP via Getty Images
Veduta aerea del Pentagono

Anche il New York Times aveva invece confermato la notizia, citando fonti dell'amministrazione americana secondo le quali il video - che dovrebbe essere reso pubblico - sarebbe usato da Mosca per accusare Kiev di compiere un genocidio nei confronti della popolazione russofona. E per giustificare un interno nella regione, o per dare il pretesto ai leader separatisti del Donbass: di chiedere l'intervento russo. Il quotidiano americano ha spiegato che non verrà diffusa nessuna prova diretta del piano russo, o di come ne sono venuti a conoscenza, per non compromettere le loro fonti, ma sostengono che "l'intelligence russa è pienamente coinvolta in questo sforzo".


La denuncia arriva alla vigilia di una missione del presidente russo Vladimir Putin a Pechino, per l'inaugurazione delle Olimpiadi invernali, destinata a rafforzare l'asse con la Cina in funzione anti-americana. Il capo del Cremlino ha definito lui e il presidente cinese Xi Jinping "due buoni amici con le stesse opinioni su come affrontare i problemi del mondo". Compreso dunque il braccio di ferro che oppone in queste settimane Mosca a Stati Uniti e Nato. 


Duemila soldati americani partiti per l'Europa

Circa duemila soldati americani hanno lasciato la base di Fort Bragg, in North Carolina, diretti in Europa, nell'ambito del piano approvato dal presidente Usa per rafforzare il fianco Est della Nato.   Del contingente americano partito, 1.700 sono membri dell'82esima divisione fanteria aviotrasportata, e andranno in Polonia. I restanti trecento fanno parte del 18 corpo aviotrasportato e raggiungeranno la Germania.   L'amministrazione Biden ha specificato piu' volte che nessun soldato verra' inviato in Ucraina per combattere, anche in caso d'invasione da parte dei russi. Altri mille soldati, invece - membri del secondo reggimento cavalleria di stanza a Vilseck - verranno dislocati dalla Germania in Romania.


Ritorsioni mediatiche

Il ministero degli Esteri russo ha annunciato la chiusura dell'ufficio di Mosca di "Deutsche Welle" in risposta al divieto di trasmissioni del canale in tedesco di Russia Today, emittente già accusata da diversi Paesi europei, di fare da megafono per la propaganda del Cremlino. E la risposta russa non si fermerà qui. Mosca ha infatti avvisato che varerà sanzioni contro quei funzionari statali tedeschi che abbiano avuto un ruolo nella messa al bando della tv russa, vietando loro l'ingresso in Russia.